Acicastello (Ct): nuovo device contro il glaucoma

Da Catania, dal Poliambulatorio centro europeo arriva il nuovo device contro il ladro silenzioso della vista, il glaucoma. Solo in Italia il glaucoma colpisce circa un milione di persone e nei prossimi vent’anni si prevede un incremento del 33% dei casi per l’invecchiamento della popolazione.

Per combattere questa patologia, i medici del poliambulatorio centro europeo, in Sicilia, arriva un nuovo “device” che sta rivoluzionando il decorso della neuropatia ottica cronica e la sua cura.

Il device nato nel PCE di Acicastello, tra le maggiori eccellenze della sanità siciliana nel campo della microchirurgia oculare, si chiama InnFocus e si sostituisce ai colliri, ai laser e ai più tradizionali interventi di chirurgia praticati fino ad oggi per la tipologia più diffus di glaucoma, ovvero quello ad angolo aperto.

“Si tratta di un tubicino sottile del diametro di circa 70 micron che si introduce nell’occhio attraverso un piccolo foro praticato in anestesia locale – spiegano i fratelli oculisti Marco e Silvio Zagari, già premiati dall’Aiccer, associazione italiana di chirurgia della cataratta e refrattiva per gli studi sulle nuove metodiche nel campo della microchirurgia oculare.

InnFocus è in grado di drenare continuamente l’umore acqueo contenuto nell’occhio, così da ridurre in maniera consistente la pressione oculare e quindi ostacolare l’insorgenza e la progressione del glaucoma, con il relativo danneggiamento del nervo ottico.

“Inoltre – proseguono gli specialisti che hanno ottenuto la certificazione per l’impianto del nuovo device – ad oggi  è una delle poche chirurgie reversibili per il glaucoma: se non si raggiungono i target pressori proposti, è possibile rimuovere il dispositivo e tornare allo stato precedente. Rispetto alle chirurgie tradizionali, caratterizzate dal crollo repentino della pressione oculare nell’immediato post operatorio, che nei casi più complessi è responsabile dello spegnimento del campo visivo detto wipe-out, questa metodica consente di controllare e contenere l’abbassamento della pressione”.

Il nuovo dispositivo è disponibile in Italia da qualche settimana e si applica in day surgery, con un intervento di soli 15-20 minuti, che consente di dimettere il paziente nell’arco della giornata. “È composto da un particolare materiale plastico, già brillantemente utilizzato in cardiochirurgia – continuano i medici – robusto sì, ma nello stesso tempo abbastanza delicato da non danneggiare il tessuto oculare. Inoltre, una volta posizionato, non va più cambiato nel corso della vita: una metodica davvero promettente, i cui risultati arrivano da molteplici sperimentazioni cliniche durate anni. La nostra equipe ha già avuto modo di testarlo su alcuni pazienti proprio in questi giorni, con valori della pressione intraoculare per tutta la durata del follow up davvero incoraggianti”.

Nel Sud Italia, il PCE è attualmente l’unica struttura privata ad effettuare l’innovativa metodica, che ha un alto profilo di sicurezza e riduce i disagi dei pazienti, migliorando notevolmente la qualità della vita.

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