Catania: operazione antidroga, 21 arresti

Sono ben 21 le persone arrestate a Catania dagli agenti di polizia impegnati in una vasta operazione antidroga. Gli indagati sono responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droga, nonché detenzioni ai fini di spaccio delle medesime sostanze.

Le indagini condotte dalla squadra mobile di Catania hanno evidenziato l’esistenza di due distinti gruppi dediti all’attività di spaccio, disvelando vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi con esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaine e con soggetti palermitani per l’acquisto di droga.

Le manette sono scattate ai polsi di: Carmelo Scilio, 45 anni; Gaetano Coppola, 52 anni; Antonio Mangano, detto Tony, 42 anni; Vincenzo Lo Gatto, 38 anni; Domenico Prestia, 49 anni; Davide Marchese, 42 anni; Salvatore Anastasi, 68 anni; Domenico Mammoliti, 51 anni; Francesco Mammoliti, 46 anni; Gaetano Mirabella, 68 anni, detto Tano Cipudda, già detenuto per altra causa; Alessandro Tomaselli, 43 anni, anche lui già detenuto per altra causa; Mario Narduzzi, 40 anni. Per loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere, invece sono stati disposti gli arresti domiciliari per: Massimiliano Anastasi, 40 anni; Giovanni Mirabella, 39 anni, detto Johnny; Giorgio Freni, 54 anni; Giuseppe Cardaciotto, 30 anni; Domenico Pellegrino, 48 anni; Vincenzo Scarfone, 38 anni; Salvatore Minore, 35 anni; Salvatore De Simone, 36 anni.

Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droga, detenzione ai fini di spaccio delle stesse.

Le indagini, coordinate dalla Dda etnea, si sono svolte dall’ottobre del 2015 a giugno del 2016, dalle quali è emersa l’esistenza di due distinti gruppi dediti all’attività di traffico di stupefacenti, disvelando l’esistenza di vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi ed esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana.

Le indagini tecniche e i sistemi di video sorveglianza installati nei pressi dell’abitazione di Scilio a San Giovanni Galermo, hanno permesso di accertare l’esistenza di un gruppo organizzato operante nel settore del narcotraffico che aveva come base logistica l’abitazione del predetto.

Anche le telecamere collocate nei pressi dell’abitazione di Salvatore Anastasi nel rione di Monte Po, registravano il coinvolgimento di questi e del figlio Massimiliano Anastasi, in un articolato traffico di droga, del tipo cocaina, in parte alimentato dagli stessi fornitori della compagine facente capo a Carmelo Scilio.

Scilio, insieme a Marchese, Mangano e Cppola prelevavano dall’abitazione la droga per distribuirla ai vari acquirenti. Le forniture di cocaina venivano garantite per il trasporto e recapito da due soggetti di Vibo Valentia, in Calabria: Lo Gatto e Prestia, per conto di altri fornitori calabresi non identificati.

La marijuana veniva acquistata nell’area palermitana. Dalle intercettazioni è emerso che Scilio aveva importanti acquirenti identificati per Narduzzi e Tomaselli, al quale vendeva marijuana in ingenti quantità, talvolta acquistata su commissione dai fornitori di Partinico.

Ad organizzare il trasporto di droga erano Coppola e Marchese, avvalendosi del corriere che giungeva a catania presso l’abitazione di Carmelo Scilio.

Il rifornimento di cocaina era garantito dai fratelli calabresi Mammoliti dell’omonima cosca di San Luca intesa Fischiante che delegavano le consegne a vari corrieri calabresi, tra cui Pellegrino, Scarfone e Cardaciotto. La droga veniva consegnata direttamente presso l’abitazione di Anastasi e ritirato dallo stesso o da correi appositamente delegati.

Le indagini tecniche hanno fatto emergere punti di collegamento tra il gruppo di Scilio e gli Anastasi. Questi ultimi risultavano i referenti dei fratelli Mammoliti la cui presenza presso l’abitazione degli Anastasi veniva riscontrata in distinte circostanze. Nel corso delle indagini sono stati già effettuati arresti e sequestri di droga. Fra i più significati quello del 22 marzo 2016 a Mazara del Vallo; il 31 maggio del 2016 a Catenanuova.

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