Comiso (Rg): tentato omicidio, in manette un pregiudicato

Tentato omicidio. È questa l’accusa di cui dovrà rispondere Luca Corifeo, 40enne arrestato a Comiso, nel ragusano, dagli agenti della polizia di Stato. L’uomo è accusato del tentato omicidio di V.F., la mattina del 20 febbraio scorso.

La vittima, già nota alle forze dell’ordine, ha riportato una commozione cerebrale in trauma cranico con diverse ferite lacero contuse al cuoio capelluto e frattura scomposta dell’osso parietale al vertice, con prognosi di trenta giorni. L’uomo ha dichiarato che le ferite erano conseguenza di un sinistro stradale e rifiutava il ricovero in ospedale.

Considerati i precedenti dell’uomo e la sua attività lavorativa di venditore ambulante di frutta e verdura, si assumevano informazioni presso il mercato ortofrutticolo di Comiso. Gli agenti hanno avuto notizia di una colluttazione avvenuta tra la presunta vittima e un altro soggetto.

Corifeo è stato notato nelle immagini di una videocamera di sorveglianza. L’uomo era vicino ad una motoape, intento a caricare la merce appena acquistata e si era accorto della presenza di V.F. che si dirigeva verso di lui con un coltello in mano. A quel punto Corifeo prendeva dall’auto un crick e mentre il primo cercava di accoltellarlo, lui si è scansato e lo ha colpito alla testa con il crick facendolo stramazzare al suolo.

A quel punto l’uomo non si è allontanato dal posto cercando di mettersi in salvo, ma ha colpito più volte alla parte superiore del corpo V.F. mentre si trovava a terra.

Le indagini svolte dal commissariato di polizia di Comiso hanno permesso di appurare che il diverbio tra i due era avvenuto per motivi riconducibili a vecchie diatribe per liti pregresse.

Nelle immagini del sistema di video sorveglianza si vedono chiaramente tutte le fasi della reciproca aggressione e in alcuni fotogrammi si notavano i due soggetti avvicinarsi l’un laltro con atteggiamento di sfida. Al termine della colluttazione Corifeo si vede risalire sulla sua motoape e allontanarsi mentre rimaneva per terra stordito.

L’azione posta in essere da Corifeo secondo gli agenti era senza dubbio idonea ad ucciderlo poiché aveva utilizzato un crick. Per l’uomo è stata richiesta la custodia cautelare in carcere perché sussistevano le esigenze cautelari ricorrendo il concreto ed attuale pericolo che lo stesso potesse commettere delitti della stessa specie. Per Corifeo si sono aperte le porte del carcere di Ragusa.

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