Nicolosi (Ct): sequestrata cava di sei ettari

I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catania hanno sequestrato un’area di circa sei ettari dove era stata realizzata una cava di materiale basalto-lavico della società Etna lavica sita in località Casellaccia del comune di Nicolosi.

Le indagini effettuate hanno evidenziato che, a partire dagli ultimi 20 anni, tutte le attività estrattive eseguite nell’area sono state condotte abusivamente in quanto in totale assenza di autorizzazione e in zona sottoposta a speciale vincolo paesaggistico e naturalistico del “Parco dell’Etna”.

Il sequestro è stato effettuato dai carabinieri del comando per la tutela ambientale, nucleo operativo ecologico di Catania. A partire dal 1998 nel sito veniva effettuata l’attività estrattiva senza nessuna autorizzazione valida. Gran parte della stessa è risultata non essere mai stata autorizzata per esecuzione di attività estrattive.

Le risultanze di tali accertamenti sono state rappresentate alla procura di Catania che ha disposto che il NOE procedesse ad eseguire, con urgenza, il sequestro preventivo totale di tutta l’area sottoposta ad attività estrattive abusive di pertinenza della società.

Si tratta di un’area di amplissima estensione, pari a circa sei ettari, probabilmente l’area di maggiore estensione fin qui sequestrata, dove sono stati rilevati piani di cava che si sviluppano per centinaia di metri, con fronti in alcuni punti alti anche 15/20 metri.

Difficile quindi, al momento, una qualunque quantificazione del materiale estratto abusivamente, ritenuto comunque nell’ordine di centinaia di migliaia di metri cubi di roccia lavica risultata essere stata avviata a lavorazione, frantumata e commercializzata.

Il titolare, G.A., 59 anni, deve rispondere di estrazione di materiale basalto lavico su un’area posta all’interno del perimetro del parco naturale dell’Etna in assenza della prescritta autorizzazione, di competenza del distretto minerario.  Salgono così a sette le aziende presenti nel territorio dei comuni di Mascali, Milo, Nicolosi e Belpasso sottoposte a mirate ispezioni da parte dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catania, ispezioni che hanno consentito il sequestro complessivo, ad oggi, di dieci cave abusive, diversi impianti di frantumazione e di produzione di calcestruzzi trovati privi delle necessarie autorizzazioni per le emissioni in atmosfera e di molti mezzi di cava trovati ad operare illecitamente sui luoghi.

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