Ieri pomeriggio il consiglio comunale di Gravian i Catania si è riunito in sessione straordinaria in occasione della visita dei consoli romeni per la Sicilia e Malta, Joan Iacobe, Carmen Liliana Iacob.
Il sindaco Massimiliano Giammusso e il presidente del consiglio comunale, Claudio Nicolosi, hanno dato il benvenuto ai diplomatici della repubblica di Romania che hanno da tempo un legame con le autorità cittadine.
“Per noi è un piacere ospitare i rappresentanti della diplomazia romena nel nostro territorio – commenta il primo cittadino – il nostro comune ospita tanti cittadini romeni che sono diventati ormai parte integrante della nostra comunità. Con quest’incontro poniamo le basi per rinsaldare questi legami e aprire la strada a nuovi percorsi di integrazione”.
A fargli eco è stato il presidente del consiglio Claudio Nicolosi, organizzatore dell’iniziativa, che ha espresso in apertura grande soddisfazione per la nutrita partecipazione di pubblica. “Con questo incontro – dichiara Nicolosi – abbiamo voluto dare testimonianza dell’amicizia che ci lega ai cittadini romeni e ai loro rappresentanti. La comunità romena che domicilia e lavora a Gravina è la più numerosa tra quelle di stranieri nel nostro comune.
Ringrazio anche le persone che sono intervenute alla sessione consiliare portando il loro contributo e le loro esperienze quotidiane. Sono emerse tante belle storie di integrazione che rappresentano un esempio virtuoso. Per questo, grazie alla disponibilità di quest’amministrazione – ha concluso Nicolosi – cercheremo di farci promotori del dialogo su questi temi anche nel comprensorio etneo”.
“Ringraziamo le autorità di Gravina per l’invito – hanno commentato i Consoli Iacob– e siamo sicuri che ci saranno altre occasioni per continuare questo percorso costruttivo. L’apertura delle amministrazioni locali alle istanze e alle esigenze dei cittadini stranieri rappresenta un punto di forza. Il nostro obiettivo è quello di creare anche una rete di relazioni internazionali tra i territori locali dei nostri Paesi, rivolgendo lo sguardo anche agli scambi culturali”.