Palermo: “Toner” alla chiesa di santa Maria del Piliere

Appuntamento a Palermo con “Toner” dal 5 al 7 ottobre prossimi. Si tratta di un punto di incontro delle ricerche artistiche condotte individualmente da Federico Lupo e Francesco Surdi, ma accomunate dal ricorso a immagini selezionate dal web o a riproduzioni ottenute da scansioni lavorate e stampate a toner.

Da diversi anni e indipendentemente, i due artisti siciliani realizzano e raccolgono questo tipo di immagini secondo un processo comune ma con esiti diversi. Se il lavoro di Surdi prende spunto da interessi organici come la bioluminescenza, gli elementi della ricerca di Lupo sono tratti dal mondo extra-organico

La convergenza tra i due differenti approcci, invitati a dialogare in occasione di Toner, sarà al centro dell’intervento ideato per gli spazi della cripta della chiesa di Santa Maria del Piliere a Palermo.

In sintonia con la peculiarità stessa del luogo, gli artisti opteranno per un allestimento caratterizzato da una serie di proiezioni, piccole e leggere, che daranno l’idea di essere le ombre delle stampe selezionate. L’intervento è promosso dalla rassegna Attraverso ed è inserito nel calendario delle manifestazioni di Palermo capitale italiana della cultura 2018.

Federico Lupo è nato a Palermo nel 1984. Da alcuni anni opera ri-montaggi, furti o found footage di tracce sonore e visive in una zona d’incidenza tra tempo narrato e pura astrazione. Di recente ha editato alcuni volumi – Antologia Minima, Marginalia, Sintesi dei metodi di conoscenza dell’universo – assecondando un processo di campionamento di testi e immagini, note a margine, di diversa natura. Lungo gli ultimi dieci anni ha curato e promosso mostre, workshop, incontri e screening, legati a diversi ambiti di ricerca: arte contemporanea, videoarte, cinema d’animazione, musica sperimentale, editoria indipendente. Dal 2005 al 2013 dirige la galleria Zelle Arte Contemporanea e successivamente Von Holden Studio. Nel 2017 fonda lo studio Tomo, un luogo di ricerca sulle possibilità espressive delle tecniche di stampa.

Francesco Surdi è nato a Partinico (PA) nel 1986. Frequenta le accademie di San Martino Delle Scale (ABADIR) e Palermo, dove nel 2010 consegue il diploma di II livello in Pittura. Per anni collabora con numerosi spazi indipendenti dell’area metropolitana di Palermo ed in particolare con la galleria palermitana gestita dall’artista e curatore Federico Lupo, Zelle Arte Contemporanea.

Del 2013 la sua prima personale presso la galleria Vannucci di Pistoia alla quale negli anni si aggiungono mostre collettive in numerose sedi istituzionali, come il Museo Riso di Palermo, MACA Museo D’arte Contemporanea di Alcamo, Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, e varie gallerie private di Palermo tra cui FPAC Francesco Pantaleone Arte Contemporanea e Rizzuto Gallery. Nel 2014 partecipa alla residenza artistica e al workshop tenutosi presso la Fiumara d’arte di Tusa (Me), a cura di Daniela Bigi sotto la supervisione degli artisti Gianni Caravaggio e Diego Perrone. Nel 2016 è tra i finalisti del premio Cairo e del premio FAM. Dal 2017 collabora come artista con la galleria Adalberto Catanzaro.

Il progetto è promosso dalla rassegna Attraverso, nata dall’idea di un gruppo di giovani operatori culturali attivi in Sicilia, Valentina Lucia Barbagallo, Cristina Costanzo, Danilo Lo Piccolo, Giuseppe Mendolia Calella. Il titolo della rassegna racchiude gli obiettivi di questa serie di eventi, eterogenei e multiformi ma accomunati da uno sguardo trasversale e obliquo sui fenomeni del contemporaneo. Campo d’azione della rassegna è Palermo – interessata nel 2018 da iniziative di grande richiamo come Manifesta 12 e Palermo Capitale Italiana della Cultura – con particolare attenzione ai luoghi, spazi “off” che non fanno parte dei circuiti tradizionali degli eventi espositivi della città e ospiteranno arti figurative, performance, illustrazione, editoria indipendente, incontri, musica, workshop, comunicazione – radio. Conoscere, Ri-appropriarsi e Prendersi cura: questi sono gli step del progetto che punta ad aprirsi alla comunità ricorrendo alle molteplici espressioni della cultura.

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