Palermo: si presentano due libri di Cesare Capitti

Due libri di Cesare Capitti saranno presentato domani, mercoledì 19 settembre, alle 09.30 nell’auditorium dell’assessorato regionale territorio e ambiente a Palermo. si tratta di: “Governo del territorio” e “La città della speranza”.

Un appuntamento organizzato da BCsicilia in collaborazione con l’assessorato regionale territorio e ambiente e la casa editrice Qanat.

Con la pubblicazione dei testi l’autore ha sempre pensato di fare emergere nei vari capitoli una fede attendibile che passa attraverso il proprio sapere, la propria conoscenza al fine della ri-nascita di  una “società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio”;

Bellezza, armonia e decoro sono le invarianti che devono accompagnare tutte le opere di architettura e di urbanistica per abbattere il relativismo imperante e restituire all’uomo una città bella, armoniosa e decorosa.

La ricerca esasperata di nuove forme autoreferenziali in architettura e in urbanistica e la continua metamorfosi delle stesse forme, la crescita economica che non pone al centro la persona umana in tutte le sue dimensioni e che fa a meno della necessità di ricostruire l’etica del bene comune in campo culturale, economico, politico, sociale, pone in crisi l’organizzazione stessa del tessuto sociale e distrugge irreversibilmente le differenze, le città, l’identità dei singoli e delle famiglie.

Francois Burkhardt, architetto, storico e critico di nazionalità Svizzera, di rilevanza internazionale, manifesta chiaramente le sue idee sull’architettura contemporanea e dichiara “Basta con le archistar, si torni a costruire per l’uomo”. Da sempre alla ricerca di un rinnovamento che non riguardi la sola fase progettuale di un’opera, ma anche le riviste e le istituzioni culturali attorno all’architettura, nel suo ultimo volume, Dalla certezza all’incertezza, racconta per frammenti sul suo modo di muoversi nel mondo dell’architettura.

Pone in rilievo quanto la disciplina architettonica abbia smarrito la sua primaria funzione sociale per dare spazio prevalentemente ad una libertà compositiva per assolvere funzioni a sè stanti, autoreferenziali e non per chi utilizzerà gli edifici. Con ciò si augura che la speranza della città (titolo del secondo libro) si materializzi concretamente a favore dell’umanità per convertire le città storiche sofferenti in città vivibili e a misura d’uomo.

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