Sant’Agata di Militello (Me): al castello iniziativa per raccogliere fondi per l’Airc

“Moglie, muse e imprese di Gabriele D’Annunzio”. È il tema di un’iniziativa che sarà ospitata sabato 8 settembre al castello Gallego di Sant’Agata di Militello. Si tratta di un’iniziativa per raccogliere fondi per l’Airc, l’associazione per la ricerca sul cancro.

La conferenza è curata da Giuseppe Rescifina, giornalista originario di Sant’Agata di Militello e prevede le letture a cura di Simonetta Pacini. L’evento, organizzato dall’associazione culturale Tuscia20 e in collaborazione con il comune di Sant’Agata di Militello, è finalizzato alla raccolta di fondi a favore dell’Airc.

L’incontro è incentrato sulla figura di Maria Hardouin, duchessa di Gallese, unica moglie del Vate, sulle Muse di D’Annunzio, alcune delle tante donne che furono amanti del poeta e sulle imprese che ebbero come protagonista il comandante, soldato e poeta.

Maria Hardouin di Gallese, oltre ad essere la moglie di Gabriele D’Annunzio fu, sostanzialmente, la donna con cui il Poeta ebbe una relazione di maggior durata. Bellissima, bionda e alta, quanto delicata, figlia di Giulio Hardouin e di donna Natalia Lizzani irruppe nella vita di Gabriele, ma pagò, successivamente un prezzo alto di dolore e di sofferenza a causa dei continui tradimenti. I due ebbero tre figli: Mario, Gabriellino e Ugo Veniero. Maria, divenuta principessa di Montenevoso per via del titolo concesso al marito, morì novantenne, sopravvivendo al suo singolare sposo di 16 anni.

Si accennerà a “Il peccato di maggio”, il famoso “Intermezzo di rime” che il Vate dedicò alla sua esperienza matrimoniale. Si parlerà inoltre delle “muse”, sue amanti, che ispirarono il letterato a scrivere romanzi e poesie. In particolare il rapporto intenso con Elvira Natalia Fraternali più conosciuta come Barbara Leoni, bellissima donna romana che ispirò le opere più famose di D’Annunzio: il Piacere, il Trionfo della morte, L’Innocente, Le Elegie Romane. E di tante altre con le quali divampò una violenta passione (il difficile rapporto con la diva Eleonora Duse, quello con la principessa palermitana Alessandra Starrabba di Rudini e ancora quello con la siciliana Maria Gravina Cruyillas di Ramacca, dalla quale ebbe due figli, il secondo mai riconosciuto).

In numerosi casi la relazione amorosa è documentata da una corrispondenza formata da centinaia di lettere preziosamente conservata al Vittoriale. Il capitolo delle imprese riguarderà soprattutto l’ardito volo compiuto da d’Annunzio su Vienna per lanciare volantini.

Giuseppe Rescifina, giornalista, saggista, autore di testi teatrali si è occupato delle opere di Dante, che ha anche interpretato in performance e diffuso in “lectio”, e recentemente anche di quelle di Pirandello e d’Annunzio. Ha lavorato al “Giornale di Sicilia”, divenendo giornalista professionista. Con un gruppo di colleghi, nel 1989 ha contribuito alla fondazione del “Corriere di Viterbo”. È stato caposervizio presso il “Corriere dell’Umbria”. Ha realizzato numerosi servizi per il Corriere della sera ed ha diretto alcune testate e uffici stampa. numerosi servizi per il “Corriere della sera” ed ha diretto alcune testate e uffici stampa.

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