Patti (Me): ispezioni dei carabinieri nel territorio

I carabinieri della compagnia messinese di Patti hanno svolto nell’ultima settimana diversi controlli in particolare nei settori della sanità e per la tutela dell’agroalimentare.

Le molteplici attività di controllo condotto non solo a Patti ma anche in altri comuni dell’area nebroidea, hanno avuto due principali obiettivi: la verifica del rispetto delle severe normative vigenti, sia in materia di sicurezza alimentare, igiene e tracciabilità dei prodotti sia in materia di lavoro, per il contrasto al diffuso fenomeno del lavoro nero.

Giovedì scorso i carabinieri di Patti, con l’ausilio del Nas di Catania, hanno effettuato in un villaggio turistico di quel centro un controllo. Il controllo era scattato a seguito di alcune segnalazioni degli ospiti della struttura che riferivano di aver riscontrato anomalie nella qualità e nella conservazione degli alimenti loro somministrati.

L’esito del controllo ha confermato quanto segnalato e i carabinieri hanno sequestrato 350 Kg di prodotti alimentari di vario genere custoditi in pessimo stato di conservazione in una cella frigorifera e di alcuni depositi, con la conseguente denuncia del titolare.

Altro controllo è stato effettuato a Floresta dove i carabinieri, con l’ausilio dei Nas, hanno effettuato un controllo in uno dei tanti caseifici della zona. In particolare, nell’azienda controllata è stato riscontrato il mancato rispetto della procedura di autocontrollo.  Per questo il proprietario è stato sanzionato con una multa da 2.000 euro e la sua attività è stata sospesa.

Infine, ulteriori violazioni amministrative sono emerse dall’accesso effettuato da parte dei militari della stazione carabinieri di Piraino insieme al reparto tutela agroalimentare di Messina nei confronti di una società cooperativa di quel comune, dedita alla gestione di un mulino, alla trasformazione di prodotti della molitura e alla vendita all’ingrosso e al dettaglio di cereali e prodotti alimentari per l’agricoltura e la zootecnica.

Sono state irrogate sanzioni amministrative per un ammontare di 7.500 euro e il sequestrato di 2.015 Kg di farina di cui non si conosceva la provenienza.

 

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