Catania: parco Lizzio tra recupero e degrado

Riceviamo e pubblichiamo

Per quanto importante l’istallazione di una bambinopoli e di un gazebo all’interno del parco Lizzio, in via Ammiraglio Caracciolo, da solo non basta. Per garantire il recupero e la riqualificazione dell’impianto a pochi passi dal viale Mario Rapisardi, e di tutte le altre aree attrezzate all’interno della V circoscrizione, serve molto di più: un processo di sviluppo dove al centro di tutto ci sia la gente.

Persone che devono essere responsabilizzate e devono diventare i primi custodi di impianti pensati apposta per tutta la famiglia. In qualità di consigliere della municipalità di “Nesima-Monte Po-Rapisardi-San Leone” il sottoscritto Gaspare Drago in questi giorni ha effettuato visite ispettive in molti parchi della V municipalità riscontrando gravi carenze in termini di vigilanza e vivibilità.

Stamattina, nel sopralluogo effettuato nel parco Lizzio, ho raccolto le testimonianze dei cittadini che mi hanno sottolineano come l’area verde sia caratterizzata da un viavai notturno di gente poco raccomandabile.

Per queste ragioni chiedo al sindaco Pogliese una conferenza dei servizi in cui studiare tutti gli interventi atti a mettere in sicurezza parco Lizzio, parco Fenoglietti e molte altre strutture della V municipalità. La “Nesima-Monte Po-Rapisardi-San Leone” è il territorio più “verde” di tutta Catania. Peccato però che , al suo interno, i parchi per anni siano stati quasi tutti gravemente danneggiati dai teppisti. Contro i vandali occorre quindi istallare delle transenne agli ingressi per consentire solo il passaggio pedonale della gente, potenziare il sistema di videosorveglianza, aumentare la pubblica illuminazione e affidare questi siti alle parrocchie, alle associazioni scoutistiche ed a tutti quegli enti no profit che possano restituire gli impianti ai catanesi in totale sicurezza.

Le nostre aree verdi sono spesso a ridosso delle abitazioni. Dai balconi si assiste quotidianamente a lampioni presi a sassate, altalene e scivole distrutte e cestini presi a calci. L’amministrazione in questo contesto non può fare miracoli se il primo passo non viene dalla gente spinta dal proprio senso civico e da continui atti di responsabilità. Nessuna ronda cittadina ma un coinvolgere tutti nella cura del bene pubblico segnalando magari tempestivamente, a polizia e carabinieri, gli atti vandalici e garantire così con piccoli gesti il decoro del verde”.

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