Taormina (Me): rapinarono supermercato a Graniti, 5 catanesi in manette

Una banda di ladri catanesi dedita ai furti nei supermercati è stata sgominata dai carabinieri a Taormina nel messinese. Cinque pluripregiudicati di Catania sono stati raggiunti dalla misura cautelare coercitiva. Per uno di loro si sono aperti i cancelli del carcere, mentre gli altri quattro sono finiti ai domiciliari.

I destinatari del provvedimento sono: Ilie Caldararu, 35enne romeno, in carcere e ai domiciliari i catanesi Santo Ravasco, Cosentino Paolo, entrambi 24 anni, Salvatore Leonardi, 22 anni e il 21enne Omar Nassibi. Dovranno tutti rispondere di furto aggravato in concorso ai danni del supermercato Conad di Gaggi.

Le indagini erano state avviate a settembre del 2016 a seguito della denuncia sporta dal titolare del supermercato preso di mira dalla banda. All’epoca i malfattori avevano sottratto beni per un valore di oltre 35 mila euro.

Gli inquirenti hanno subito acquisito le registrazioni dell’impianto di videosorveglianza del locale da cui si rilevava la presenza di cinque individui che avevano forzato la porta del magazzino sul retro e si erano introdotti all’interno dei locali commerciali. Le indaigni erano state avviate dai carabinieri della stazione di Graniti.

I carabinieri hanno iniziato una certosina analisi dei filmati di video sorveglianza, individuando due soggetti che il giorno precedente alla rapina si aggiravano nel locale con fare sospetto. Erano due soggetti con precedenti specifici, ben noti alle forze dell’ordine.

Sin da subito è apparsa chiara l’incontrovertibile somiglianza dei soggetti individuati nel “sopralluogo” del giorno precedente con alcuni degli autori del furto. Circostanza non certo casuale anche in considerazione del breve arco temporale rispetto alla commissione del reato, avvalorata dal fatto che uno di questi indossava abiti del tutti simili a quelli utilizzati durante il citato sopralluogo.

Un’ulteriore prova fondante per gli investigatori è stata l’analisi e lo studio  dei tabulati di traffico telefonico delle utenze in uso ai rei. Infatti – attraverso i numerosi contatti tra le utenze oggetto d’indagine nella fascia oraria notturna interessata al reato e l’analisi delle celle telefoniche agganciate dalle utenze –gli inquirenti sono riusciti a tracciare il percorso compiuto dagli indagati provenienti da Catania e diretti proprio a Gaggi in concomitanza con l’ora del reato.

Le riprese del sistema di video sorveglianza hanno inoltre evidenziato la professionalità e  l’organizzazione dei cinque soggetti costituenti il gruppo criminoso, ognuno dei quali svolgeva un compito specifico. Difatti mentre tre si impossessavano della refurtiva, gli altri due fungevano da palo a bordo di un autovettura che faceva la ronda per le vie del paese con l’evidente compito di avvertire i propri complici all’eventuale sopraggiungere delle forze dell’ordine.

Nonostante la professionalità dimostrata un ulteriore errore è stato commesso da uno dei rei che chiamava con il nome di battesimo il complice Caldararu che in quel momento era impegnato a rovistare nelle casse del locale, questi infastidito dall’errore del complice  reagiva stizzito colpendo il complice alla spalla. La merce rubata veniva caricata su un furgone sottratto poco prima proprio allo scopo.

Il veicolo veniva parcheggiato all’ingresso del magazzino e rapidamente caricato da tutti i ladri, dopo un attenta selezione della merce di maggior valore. Il furgone rubato con il carico sottratto si allontanava con la staffetta dell’autovettura che lo anticipava per prevenire eventuali controlli delle forze dell’ordine.

Le risultanze investigative portavano quindi a ritenere oltremodo sussistenti le esigenze cautelari a carico dei cinque scassinatori, che come già sottolineato sono tutti gravati da precedenti specifici e dediti in maniera pressoché professionale alla commissione di reati contro il patrimonio.

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