Palermo: operazione “Delirio”, arrestato Corona, il “re” del riciclaggio

Giuseppe Corona era considerato il “re del riciclaggio”. Quantità ingenti di soldi sporchi guadagnati con traffici illeciti di droga sono passati per le sue mani. E lui, Giuseppe Corona, ripuliva il denaro reinvestendolo in una attività lecita.

È Corona il personaggio chiave dell’inchiesta della Dda di Palermo che ha portato in carcere 24 tra mafiosi, prestanomi ed estortori appartenenti a diversi clan della città.

Fra le persone implicate nell’inchiesta denominata “Delirio” anche il penalista palermitano Nico Riccobene. Per 19 indagati è stato predisposto il divieto di dimora. In totale sono 47 gli indagati dell’operazione che ha inferto un duro colpo a Cosa nostra. Dovranno rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, traffico di droga, ricettazione, usura ed estorsioni. Nell’inchiesta sono stati sequestrati immobili, società e conti correnti per un valore complessivo di oltre 6 milioni di euro.

L’operazione di oggi trae origine dall’operazione Apocalisse condotta nel 2014 dalla finanza sul mandamento mafioso di Porta Nuova.

I finanzieri hanno accertato l’indebito utilizzo del locale “Monte dei pegni” come strumento per ripulire gli oggetti d’oro rubati. Il materiale veniva ceduto al banco da “teste di legno” per poi essere acquistato dai soggetti incaricati dalle consorterie criminali che venivano a trovarsi in possesso di beni con provenienza certificata.

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