Ragusa: sequestrati beni per 45 milioni al “re” degli imballaggi

Beni del valore di 45 milioni di euro sono stati sequestrati dagli agenti della guardia di finanza di Catania a Giombattista Puccio, il “re” degli imballaggi di Ragusa.

Il sequestro è scattato nell’ambito dell’operazione denominata Ghost Trash II. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Catania, ha disposto il sequestro di attività commerciali, immobili, autovetture e disponibilità finanziarie riconducibili a Puccio, detto “Titta ‘u ballerinu” per via della sua accertata appartenenza sia alla Stidda che al clan mafioso di Cosa nostra.

I finanzieri, nel corso dell’indagine, aiutati da intercettazioni telefoniche e ambientali e dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, nonché dall’esame di documentazione bancaria e contabile, hanno tracciato il profilo di Puccio, ricostruendo il complesso quadro di imprese da lui gestito di fatto e tracciare gli asset patrimoniali dallo stesso illecitamente accumulati.

L’indagine Ghost trash era stata avviata nel dicembre del 2017, portando all’arresto di otto indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di imprese e traffico illecito di rifiuti.

In questo contesto Puccio è stato destinatario del provvedimento di custodia cautelare personale perché ritenuto responsabile della creazione di un vero e proprio cartello mafioso di imprese che ha assunto il dominio del settore degli imballaggi nel territorio di Vittoria. Da qui il soprannome di “re” degli imballaggi.

Grazie alla riconosciuta appartenenza di Puccio alle consorterie mafiose, la sua azienda aveva estromesso le aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo dell’intera filiera commerciale.

Un modo di agire confermato anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia secondo cui da decenni il mercato degli imballaggi di Vittoria  è in mano ad imprese mafiose che impongono agli operatori del settore, con la forza dell’intimidazione e senza ricorrere all’uso della violenza.

Le aziende che non accettavano tali condizioni venivano estromesse dal mercato. Era Giombattista Puccio a stabilire i prezzi di vendita, ripartendosi gli utili con gli altri sodali. La caratura criminale di “Titta” è evidenziata dalle sue precedenti condanne con sentenze definitive intervenute nel 1999 per aver offerto assistenza a diversi latitanti appartenenti alla Stidda e, nel 2003, per aver fatto parte del clan di Cosa nostra Mammasantissima negli anni 1997 e 1998.

Puccio, pur essendo il gestore in prima persona dei lucrosi affari, si serviva di prestanome fra cui i due figli Giovanni e Luigi, la figlia Giuseppina, le nuore Zaira Scribano e Floriana Guarnera, nonché persone di fiducia quali Salvatore Asta e Gianluca Sanzone.

Grazie ai riscontri ottenuti dall’esecuzione di attività ispettive di carattere fiscale, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno acclarato la stabile riconducibilità a Puccio delle imprese colpite oggi dalla confisca: MP Trade srl, società cooperativa Giza arl (già MP Trade), International packing srl, GZG srl in liquidazione, GR trade srl, società cooperativa agro bio service arl, Alba società cooperativa agricola, tutte con sede a Vittoria, nel ragusano.

Gli oggetti sociali erano per tutte la “commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti per l’agricoltura” nonché la fabbricazione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli. Sigilli anche alle ditte individuali Giombattista Puccio, Luigi Puccio, l’impresa agricola Asta Salvatore; soc.coop decaplast arl e Ecoline srl in liquidazione volontaria, entrambe aventi sede a Vittoria e con attività prevalente nel settore della raccolta di rifiuti non pericolosi in plastica e imballaggi usati.

Le complesse indagini patrimoniali hanno consentito ai finanzieri di sequestrate beni mobili e immobili acquisiti in un arco temporale in cui Puccio e i suoi prestanome non disponevano di mezzi finanziari sufficienti alla loro acquisizione. Sigilli a due auto e un motoveicolo, titoli e rapporti finanziari, 15 conti corrente e 2 conti deposito, 11 fabbricati e 50 terreni situati nel territorio di Vittoria.

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