Catania: Parisi, “riqualificare il pala Nesima”

Riceviamo e pubblichiamo

L’incendio di questi ultimi giorni è solo l’ultimo campanello d’allarme in una vasta area che da anni deve fare i conti con vandali e ladri. Una struttura come il PalaNesima, abbandonata da troppo tempo, completamente devastata e con un enorme costo in termini di materiali, mancato sviluppo e carenza di sicurezza. Un saccheggio e un vandalismo continuo che può essere fermato solo con piani di recupero ben precisi.

Già come consigliere comunale e presidente della commissione al Bilancio, il sottoscritto Vincenzo Parisi, ha lanciato continui appelli e sottoposto all’attenzione dei tecnici ed esperti comunali alcuni miglioramenti da apportare in zona. In cima alla lista c’è la vigilanza dell’impianto.

Controlli continui per arginare il viavai continuo di gente poco raccomandabile e dialogare con imprenditori e federazioni sportive per valutare l’affidamento della sito. Se l’intero blocco potrebbe risultare troppo oneroso, si potrebbe valutare l’idea di dividere l’impianto in vari lotti affidandoli ad enti no profit oppure ad organizzazioni specifiche.

Il risultato immediato sarebbe la presenza di guardiani o vigilanti con la conseguenza che ladri e teppisti si terrebbero lontani da questo sito. Il lavoro da fare per riaprire il PalaNesima a manifestazioni sportive è enorme visto che la struttura da vent’anni resta abbandonato al suo destino.

Cominciati i lavori nella seconda metà degli anni ’90 ed inaugurato ufficialmente nel 2004, il PalaNesima ha ospitato le universiadi del 1997 e i giochi militari sei anni dopo. Con gli oltre cinquemila posti a sedere, la struttura doveva accogliere eventi sportivi internazionali come i mondiali di scherma nel 2011 poi dirottati al Palaghiaccio del viale Kennedy.

Oggi il recupero del PalaGalermo, altro impianto colpito duramente da atti vandalici, è arrivato ad una svolta grazie all’intervento dell’amministrazione comunale. Bisogna adoperarsi per fare lo stesso con il PalaNesima coinvolgendo tutti coloro che abbiano a cuore il riscatto sociale del territorio.

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