Caltanissetta: al teatro Regina Margherita la festa della polizia

Questa mattina a Caltanissetta il teatro Regina Margherita ha ospitato la cerimonia celebrativa del 166° anniversario della fondazione della polizia.

Alle 9.30 il questore Giovanni Signer e il prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, alla presenza di un picchetto d’onore in armi, hanno deposto una corona presso il monumento ai caduti della Polizia di Stato.

Alla deposizione hanno assistito i funzionari e il personale della questura, una rappresentanza dell’ANPS, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’amministrazione civile dell’Interno, una rappresentanza del nucleo di protezione civile “Caltanissetta 1” e i familiari dei caduti della Polizia di Stato.

Alle 11.00 presso il Teatro Regina Margherita ha avuto inizio la vera e propria cerimonia celebrativa. Lungo corso Vittorio Emanuele erano schierate autovetture e moto operative delle specialità e unità cinofile della Polizia di Stato.

Alla cerimonia hanno partecipato alunni della scuola primaria Leonardo Sciascia e studenti della scuola media Giovanni Verga del capoluogo. Dopo la lettura dei messaggi del Capo dello Stato, del Ministro dell’interno e del Capo della Polizia, il Questore Signer, ha ringraziato il signor Prefetto, il signor Sindaco, i parlamentari e tutte le Autorità civili, militari e religiose intervenute alla cerimonia. Il Questore ha, inoltre, rivolto un affettuoso saluto alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’Interno e alle altre Forze di Polizia.

Dopo il discorso del Questore sono stati consegnati 32 riconoscimenti premiali ad altrettanti poliziotti della questura, dei commissariati di Gela e Niscemi e delle specialità della Polizia di Stato presenti in provincia contraddistintisi in particolari operazioni di polizia giudiziaria e in specifiche attività d’istituto.

Al termine della manifestazione gli alunni e gli studenti intervenuti sono stati intrattenuti in un’apposita area loro dedicata dove erano presenti due stands della Polizia Stradale e della Polizia Scientifica.

L’elenco dei premiati.

Per l’operazione di polizia giudiziaria denominata “kalyroon”, concesso l’encomio solenne al vice questore aggiunto Marzia Giustolisi, al sovrintendente capo Giuseppe Cammarata, al sovrintendete capo Concetta Tuzzeo, al sovrintendente capo Calogero Franco, al sovrintendente capo Vito Gelao, al sovrintendente Maurizio  D’Antoni e all’assistente capo coordinatore Salvatore Garzia, tutti in servizio presso la squadra mobile, con la seguente motivazione: “evidenziando spiccate capacità professionali e notevole coraggio partecipavano a un’operazione di polizia giudiziaria che consentiva l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere di venti soggetti, a vario titolo responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti, induzione e sfruttamento della prostituzione e altri gravi reati”.

Per l’attività divulgativa e di prossimità svolta dalla Polizia di Stato, concesso l’encomio al sostituto commissario Salvatore Falzone, in servizio presso l’ufficio di gabinetto, con la seguente motivazione: “evidenziando spiccate capacità professionali, si distingueva nella realizzazione di progetti di educazione alla legalità e nell’attività divulgativa della Polizia di Stato, presso scuole di ogni ordine e grado della provincia e del capoluogo e in ambito di numerosi convegni e incontri rivolti alla cittadinanza”.

Per un’operazione di soccorso pubblico, concesso l’encomio all’assistente capo Ivano Lo Porto e all’assistente Andrea Passero, in servizio presso il commissariato di Gela, con la seguente motivazione: “evidenziando spiccate capacità professionali, e notevole coraggio facevano un’operazione di soccorso pubblico a favore di un soggetto che, per attuare un proposito suicidario, minacciava di fare esplodere due bombole di gas presenti nella propria abitazione”.

Per un’operazione di polizia giudiziaria, concesso l’encomio all’assistente capo Giampiero Tuminelli, in servizio presso il commissariato di Niscemi, con la seguente motivazione: “evidenziando notevole determinazione operativa e capacità professionale, si distingueva in un intervento di polizia giudiziaria riuscendo a rendere inoffensivo un giovane armato di coltello e in preda ad un violento raptus”.

Per un’operazione di polizia giudiziaria, concesso l’encomio al vice ispettore Gaetano Trovato, al sovrintendente capo Pietro Galante, all’assistente capo Fabio Di Giugno, all’assistente capo Andrea Miragliotta, all’assistente Fabio Lo Presti, all’assistente Salvatore D’Amico e all’assistente Stefano Miliziano, tutti in servizio presso la sezione polizia stradale, con la seguente motivazione: “evidenziando capacità professionali e intuito investigativo, espletavano un’operazione di polizia giudiziaria che si concludeva con l’arresto di un cittadino straniero colpito da un ordine di carcerazione per associazione a delinquere, e col deferimento all’autorità giudiziaria di un altro soggetto responsabile di favoreggiamento personale e porto abusivo di armi da fuoco”.

Per un’operazione di polizia giudiziaria, concesso l’encomio all’ispettore superiore Antonino Di Fede, al sovrintendente Giuseppe Catalano, all’assistente capo Massimo Musca, all’assistente capo Giuseppe Elio Cammarata, all’assistente Francesco Frisone e all’agente scelto Alberto Oliveri, tutti in servizio presso il Commissariato di Gela, con la seguente motivazione: “evidenziando capacità professionali e intuito investigativo espletavano un’operazione di polizia giudiziaria che culminava con l’arresto di un pluripregiudicato responsabile di tentato omicidio”.

Per un’operazione di soccorso pubblico, concesso l’encomio al vice ispettore Gian Filippo Cannella, all’assistente Gaetano Giorgio Carletta e all’assistente Antonio Dico, tutto in servizio presso la Sezione Volante, con la seguente motivazione: “evidenziando capacità professionali e coraggio espletavano un’operazione di soccorso pubblico a favore di una donna che, allo scopo di attuare un proposito suicidario minacciava di cagionare un’esplosione, facendo deflagrare una bombola di  gas”.

Per un’attività d’indagine tecnica di polizia scientifica, concesso l’encomio all’assistente capo Ignazio Bellini, in servizio presso la polizia scientifica, con la seguente motivazione: “si distingueva in un’attività tecnico scientifica, che consentiva di assicurare alla giustizia l’autore di un furto in abitazione. evidenziava nella circostanza, notevoli capacità professionali”.

Per un’operazione di polizia giudiziaria, concesso l’encomio all’assistente Salvatore Barrile e all’agente Scelto Dario Sanfilippo, il primo in servizio presso la sezione volante e il secondo presso la sezione polizia stradale, con la seguente motivazione: “evidenziando notevole determinazione operativa e capacità professionale, si distinguevano in un’attività di polizia giudiziaria che si concludeva con l’arresto di un cittadino straniero, resosi responsabile di resistenza a pubblico ufficiale e procurato allarme presso l’autorità“.

Il discorso integrale del Questore Giovanni Signer:

“Autorità, gentili ospiti, colleghi delle altre Forze dell’ordine, grazie per averci onorato della vostra presenza, vi do il benvenuto e vi porgo il nostro sincero ringraziamento.

Oggi celebriamo il 166° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

Esprimo la nostra gratitudine al Sindaco di Caltanissetta per averci consentito di svolgere la nostra celebrazione in un luogo caro alla comunità nissena, perché è così che vogliamo sottolineare il nostro servizio al territorio.

E’ la terza volta che mi trovo in questa veste e anche oggi la mia unica preoccupazione è quella di evitare la retorica che è propria delle autocelebrazioni.

Oggi le donne e gli uomini della Polizia di Stato esprimono l’orgoglio di appartenere alla Forza dell’ordine che ha il compito di tutelare le libertà e i diritti dei cittadini, di vigilare sull’osservanza dell’ordinamento giuridico, di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, la prevenzione e la repressione dei reati, e di prestare soccorso in caso di calamità.

Il tema della nostra ricorrenza è Esserci sempre. La Polizia di Stato e i suoi appartenenti sono stati tra i custodi delle libertà del paese, contribuendo alla sconfitta del terrorismo politico e alla disgregazione delle più pericolose organizzazioni mafiose, con un prezzo altissimo di vite umane.

Voglio ricordare tutti i poliziotti caduti nell’adempimento del dovere perché siamo loro debitori, in quanto il loro sacrificio ha contribuito al riconoscimento sociale della nostra funzione. E tra questi i nisseni Luigi Bruno, Calogero Zucchetto, Michele Pilato e Salvatore Falzone.

Saluto Fabio Vaccaro, che è tra noi, coraggiosissimo poliziotto della Squadra Mobile di Caltanissetta rimasto gravemente ferito in azione.

Voci autorevoli hanno rilevato che la sicurezza non è più solo prevenzione dalle condotte devianti, ma un vero e proprio diritto di libertà, perché elimina ostacoli allo sviluppo economico, frena le situazioni di degrado e favorisce la socialità, allontanando così pregiudizi ed intolleranza.

La libertà è anche civile convivenza.

In provincia di Caltanissetta, la Polizia di Stato ha dovuto affrontare difficoltà proprie del territorio, legate a vecchie questioni sociali irrisolte, e quelle che oramai da qualche tempo gravano sul Paese.

Mi sia consentito di citare brevemente alcuni dei dati rilevabili dal nostro impegno, perché ritengo siano simbolici del nostro Esserci sempre e al tempo stesso indicativi di aspetti che caratterizzano la nostra provincia, e non solo dal punto di vista della sicurezza pubblica.

Le due operazioni antimafia Polis ed Extrafines  portate a termine dalla Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale nissena, ancora una volta dimostrano come cosa nostra persegua pervicacemente l’interesse ad infiltrarsi nelle amministrazioni locali e quale sia la sua capacità nel controllo di settori dell’economia legale, con proiezioni in altre regioni.

L’arresto operato dal Commissariato di Gela, insieme ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri, dei malavitosi che in quel centro e in pieno giorno si erano resi responsabili lo scorso giugno di un gravissimo atto intimidatorio, con l’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco, dimostra come sia indispensabile assicurare la presenza ed il controllo di quei contesti, ahimè, diffusi che per ragioni di sottocultura sono inclini alla violenza ed alla sopraffazione.

Altissima rimane la guardia della Polizia di Stato nei confronti della criminalità, con il massimo supporto all’azione giudiziaria delle Procure di Caltanissetta e Gela e alla decisa azione del Prefetto nel monitoraggio delle attività ritenute a rischio di infiltrazioni mafiose.

In tale ottica, mi auguro di vedere a breve i risultati delle risorse affidate al settore della Divisione Anticrimine che provvede alle misure di prevenzione patrimoniali.

I dati statistici al livello nazionale attestano un calo dell’andamento dei reati, ai quali però non corrisponde una pari percezione della sicurezza. Anche nella provincia di Caltanissetta illegalità diffuse, vecchie e nuove marginalità sociali, situazioni di degrado urbano e la crisi economica oramai decennale acuiscono sensazioni di precarietà e di insicurezza.

Con l’intento di garantire la massima prossimità ai cittadini, la nostra attenzione è stata orientata verso le situazioni più critiche, con l’obiettivo di rendere loro maggiormente percepibile la nostra vicinanza.

Incessanti le attività di controllo nei quartieri storici del Capoluogo, che si sono spinte fino all’identificazione delle persone che occupavano le abitazioni più fatiscenti, per riscontrare eventuali forme di illegalità, scoraggiare comportamenti arbitrari e dare il segno della presenza delle Istituzioni.

Gravoso il nostro impegno a Gela, per contribuire al controllo del territorio in occasione di ogni fine settimana, e assicurare così ai giovani una movida libera da quei violenti che all’inizio dello scorso anno si erano esibiti in aggressioni e risse.

Nell’ultimo anno, grazie all’impegno dei suoi appartenenti, la Polizia di Stato  ha segnalato il 25 percento di persone in più all’A.G., rispetto al periodo precedente, (1133 persone, rispetto alle 833 del precedente periodo).

Le nuove tecnologie hanno consentito di aumentare del 10% il  numero degli automezzi controllati nelle strade urbane.

Il contrasto dello spaccio di stupefacenti è tra i nostri obiettivi primari, per la ricaduta che ha sui giovani e perché è una facile leva di proselitismo per gli ambienti criminali. Innumerevoli i mirati interventi nell’antico quartiere nisseno Provvidenza, con l’obiettivo di contenere una microcriminalità composta da nuovi disperati, supportare l’Amministrazione Comunale nel progetto di recupero e dare un segno tangibile di vicinanza a coloro che vi risiedono.

Il contrasto degli stupefacenti ha avuto come obiettivo anche contesti giovanili e sotto l’ attenta guida della Procura presso il Tribunale per i Minorenni si è reso necessario assicurare un deciso intervento in una scuola superiore del Capoluogo.

E’ stata individuata dalla Squadra Mobile una coltivazione di marjuana nelle campagne di Mazzarino di 10.000 piante, e sono stati sequestrati complessivamente altri 302 kg della stessa sostanza.

La sicurezza ha da oltre tre lustri un altro grande obiettivo, la libertà dalla paura dal terrorismo internazionale. Elevatissima è l’attenzione della Polizia di Stato, anche in provincia di Caltanissetta, dove, come ovunque, può realizzarsi nella sua forma più subdola, quella scatenata dall’auto-radicalizzazione e che trova terreno fertile nella marginalità sociale e nel pregiudizio. Le prime misure che riteniamo necessarie sono il dialogo e l’ascolto. Abbiamo invitato i rappresentati delle comunità islamiche, ai quali rivolgo il nostro saluto, certi che ci accomuni il convincimento che l’integrazione debba necessariamente passare per il rispetto delle leggi e della diversità culturale.

Numerosi sono i controlli che la DIGOS e l’Ufficio Immigrazione hanno operato nei confronti della comunità straniera che risiede nel centro storico del capoluogo, senza che ad oggi siano state rilevate situazioni critiche.

E che il sistema dei controlli sia efficace, è stato dimostrato lo scorso 12 agosto, con l’individuazione tra gli stranieri presentatisi al CARA di Pian del Lago per richiedere asilo di un migrante sospettato di gravissimi atti di pirateria ai danni dell’equipaggio di una nave italiana, abbordata nel 2011 nel Golfo Persico e tenuta sotto sequestro per 10 mesi, che è stato sottoposto a fermo da parte dell’A.G. di Roma.

Quello dell’Immigrazione è un onere pesantissimo per la Questura di Caltanissetta, che ha operato il maggior numero di rimpatri nel territorio italiano, in ragione della presenza del Centro di Permanenza per i Rimpatri. Nel periodo trascorso sono stati rimpatriati 1334 stranieri, ben oltre il 43 per cento rispetto al periodo precedente (931). Voglio ricordare che si tratta quasi esclusivamente di soggetti che si sono resi responsabili di comportamenti antisociali.

Com’è noto il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Pian del lago è stato distrutto la sera del 9 dicembre scorso e i responsabili sono stati individuati immediatamente.

Voglio citare qualche altro dato, perché lo ritengo di interesse.

E’ diminuito sensibilmente il numero di stranieri che richiede il permesso di soggiorno a Caltanissetta. Ciò è probabilmente ascrivibile alla chiusura delle frontiere terrestri di Bulgaria, Ungheria, Croazia e Grecia, che ha ridotto il flusso di migranti diretti in Italia.

E’ notevolmente diminuito il numero di richieste al Questore di ammonimento per atti persecutori, lo stolking, 7 contro 11 del periodo precedente. Conosco la passione e la dedizione che anima il personale preposto al settore e temo che la diminuzione delle istanze difficilmente potrà interpretarsi come un positivo segnale di cambiamento culturale.

E’ notevolmente aumentato il numero dei passaporti rilasciati, del 25 per cento circa, 3444 a fronte di 2931 del periodo precedente, che secondo i nostri operatori  sono destinati a viaggi per turismo.

Diminuito il numero di persone che va a caccia: 188 hanno richiesto il porto di fucile contro 287 dell’anno precedente, e 450 sono coloro che lo hanno rinnovato rispetto ai 772 del periodo di riferimento.

Diminuiti sensibilmente i provvedimenti di DASPO, Divieto d’Accesso manifestazioni sportive, 2 contro 18. Sicuramente un dato positivo, se non fosse che i due provvedimenti riguardano persone che per il loro ruolo in campo avrebbero dovuto essere d’esempio per i tifosi.

In provincia di Caltanissetta sono ben 371 esercizi ove si esercitano giochi e scommesse, su concessione dei Monopoli di Stato. A questi si stanno via via aggiungendo numerose sale scommesse, prive di concessione dei Monopoli e di licenza del Questore, grazie alla liberalizzazione di fatto prodotta dal contrasto tra la normativa europea in materia di attività economiche e quella nazionale nel settore delle scommesse.

Il nostro obiettivo è quello di migliorare, sempre e comunque.

La Divisione di Polizia Amministrativa della Questura assicura a tutte le amministrazioni comunali supporto in  materia di polizia amministrativa.

Stiamo ultimando l’informatizzazione degli archivi, per dotarci di un più agile strumento di investigazione e consentire la riduzione del numero dei dipendenti impiegati negli uffici.

Ricordo il contributo all’ attività di prevenzione della Polizia Stradale, che ha accertato 1181 contravvenzioni, e della Polizia Ferroviaria.

La Polizia Postale, che dal 2016 ha competenze esclusiva in materia di sicurezza del web, e riconosciuta a livello internazionale come eccellenza investigativa, vede ogni anno aumentare il numero di persone denunciate all’A.G. per reati commessi con strumenti informatici .

Così come preannunciato dal Sig. Capo della Polizia, in occasione della sua visita a Gela, lo scorso novembre, nel giro dei prossimi 10 mesi il nostro organico verrà incrementato di ulteriori 18 unità, con la forza e l’entusiasmo di giovani appena arruolati. A giorni, i primi tre andranno a rafforzare il Commissariato di P.S. di Niscemi, ove maggiore è l’esigenza di ripianare l’organico.

Intanto, noi faremo la nostra parte.

Nonostante il contesto di finanza pubblica poco favorevole, grazie alle pressanti istanze delle nostre OO.SS., che saluto e ringrazio, anche il personale della Polizia di Stato ha ottenuto con il riordino delle carriere la possibilità di una più agevole progressione alle qualifiche superiori e quindi di miglioramenti economici. Sono sicuro che questo beneficio sarà accompagnato da un’ulteriore assunzione di responsabilità da parte di ciascuno di noi, anche per rispetto di coloro che il lavoro lo hanno perso o non lo hanno ancora trovato.

Nel concludere, saluto: il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno e le loro OO.SS.; i colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, a cui ci unisce spirito di costruttiva collaborazione, del contingente dell’Esercito Italiano che è al nostro fianco in diversi presidi, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, della D.I.A. della Polizia Penitenziaria, della Capitaneria di Porto, del Corpo Forestale della Regione Siciliana e di ogni Polizia Locale.

In ultimo, un abbraccio agli attivissimi volontari dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.

Viva la Polizia di Stato, viva la Repubblica Italiana”.

 

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