Catania: sfruttamento della prostituzione, un indagato

Un centro massaggi nel quartiere Consolazione a Catania in realtà nascondeva un luogo di sfruttamento della prostituzione. Ieri agenti del commissariato Borgo Ognina hanno denunciato il titolare di un “centro massaggi”.

Nella stessa circostanza il locale è stato indagato in stato di libertà per sfruttamento della prostituzione. Il locale è stato sottoposto a sequestro penale preventivo per interrompere il reiterarsi del reato. Inoltre, si è proceduto al sequestro penale dei proventi derivanti dall’illecita attività di prostituzione.

Gli agenti hanno accertato, inoltre, che il centro massaggi, il cui titolare è in possesso di autorizzazione comunale quale acconciatore ed estetista, erano associate utenze telefoniche hard e siti dal contenuto erotico.

L’attività di polizia giudiziaria si è concretizzata anche con l’acquisizione di testimonianze da parte degli “avventori” sorpresi sul posto, molti dei quali hanno ammesso di aver ricevuto una prestazione sessuale al costo di 30 euro, versati direttamente alla titolare. Si sono egistrati casi di reticenza per i quali si è proceduto alla denuncia in stato di libertà per il reato di favoreggiamento personale.

Dai controlli è emerso che molte delle dipendenti controllate sono di nazionalità italiana ma, al momento del controllo, non hanno esibito alcun certificato di formazione professionale, né l’attestato professionale. Una delle dipendenti era in nero, un’altra con un contratto part-time a fronte di un orario di lavoro effettivamente superiore.

Infine, sono state riscontrate diverse criticità in materia di sicurezza e salubrità, con particolare riferimento alla sporcizia dei luoghi di lavoro.

È questo il sesto sequestro di un centro massaggi dietro al quale si nascondeva l’attività di sfruttamento della prostituzione. In questo contesto l’attività di polizia giudiziaria del commissariato ha condotto all’arresto di tre persone e alla denuncia a piede libero di altre sette col sequestro penale di sei immobili e di denaro provento dell’attività illecita.

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