Agenti della guardia di finanza di Catania hanno accertato numerose irregolarità anche in materia di privacy in numerosi compro oro controllati.
Nel corso di una delle ispezioni le fiamme gialle hanno rilevato diverse violazioni alla normativa di settore, accertando non solo la mancata o incompleta redazione delle schede di registrazione delle operazioni di acquisto dei metalli preziosi, ma anche il pagamento in denaro contanti pari o superiore ai 500 euro, nonché la mancata segnalazione alle autorità competenti di sospette operazioni di riciclaggio.
I militari hanno riscontrato violazioni amministrative connesse alla normativa e tutela della privacy nonché la non perfetta calibratura della bilancia di precisione utilizzata per pesare i beni.
Al termine delle operazioni i finanzieri hanno comminato al titolare sanzioni amministrative che possono superare al massimo la somma di 175 mila euro. I controlli svolti nei confronti di tali operatori rientrano nella più ampia strategia di prevenzione sull’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività illecite, settore in cui la guardia di finanza opera in via primaria quale polizia economico-finanziaria.
Nell’ambito di tale priorità la proiezione operatiiva del corpo è orientata anche all’individuazione di casi di investimento e reimpiego di proventi illeciti nei cosiddetti beni rifugio quali diamanti, metalli, valute pregiate, opere d’arte e reperti archeologici che possano garantire ai sodalizi criminali stabilità di valore nel tempo.