Catania: via Crispi, un anno dopo dall’esplosione

Un anno fa in via Crispi a Catania una terribile fuga di gas provocò l’esplosione di una palazzina di tre piani provocando un morto e quattro feriti. Oggi niente sembra essere cambiato in via Crispi.

Nel corso del sopralluogo effettuato dalla vice presidentessa della commissione al patrimonio, Ersilia Saverino, ha avuto modo di dialogare con i commercianti e gli abitanti della zona che hanno segnalato problemi di ogni tipo.

La strada, nei pressi di via Archimede, resta ancora in parte chiusa con i pannelli di acciaio che delimitano l’area e che vengono usati per appendere vecchi manifesti elettorali. Un segnale evidente a cui si aggiungono transenne e barre di acciaio che restringono ulteriormente la carreggiata e rendono impossibile il transito ai mezzi pesanti.

 Il limite di velocità, fissato a 10 Km/h non viene rispettato praticamente da nessuno. Le protezioni che dovevano essere temporanee si sono trasformate in definitive con l’intero quartiere ormai in ginocchio. “Un quartiere fantasma pieno di appartamenti vuoti e saracinesche abbassate – sottolinea Saverino – eppure ci troviamo tra il corso delle Province e via Umberto, a pochi passi dalla stazione.

Una parte di Catania che merita più attenzione e necessita di un piano di rilancio immediato e duraturo nel tempo”. Per questo motivo Saverino chiede al sindaco di Catania di attivarsi con una programmazione di incentivi fiscali per chiunque in via Crispi voglia acquistare casa, affittare una bottega oppure riaprire un negozio.

“Contemporaneamente – sottolinea Saverino – bisogna trovare una soluzione definitiva per la palazzina diroccata. Abbatterla o ricostruirla poco importa; la cosa fondamentale è che via Crispi non resti più in queste condizioni. Un compito che ovviamente non può gravare solo sulle spalle degli occupanti dell’immobile distrutto visto che dovrebbero intervenire sull’edificio sborsando decine di migliaia di euro.

Denaro che molti di loro non possiedono. Il risultato è una guerra a colpi di carte bollate che dilunga ulteriormente i tempi di intervento e mette in ginocchio l’intera via Crispi e le strade circostanti.

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