Messina: presentato “Lucido delirio” del galatese Luciano Armeli Iapichino

È quasi una missione quella dell’insegnante/giornalista/scrittore Luciano Armeli Iapichino di Galati Mamertino (Messina) di tramandare e ricordare a tutti le barbarie mafiose e le vicende che hanno segnato la Sicilia. L’ultimo suo lavoro letterario presentato a Messina si intitola “Lucido delirio”.

“E’ quasi un bisogno primario il mio – dice lo stesso autore intervenuto alla presentazione del volume – quello di guardare al futuro da cittadino galatese, professore, giornalista e scrittore, conscio di quello che è stato, per poter smuovere le coscienze dei giovani e meno, per un futuro migliore”.

Con queste parole Luciano Armeli Iapichino, docente del Borghese Faranda di Patti ha aperto i lavori nella sala dell’accademia peloritana del rettorato di Messina presentando il suo ultimo libro “Lucido delirio – riflessioni socio esistenziali alla luce del pensiero divergente”.

L’evento, organizzato dal dipartimento di civiltà antiche e moderne, è stato presentato dai professori Francesco Pira, docente di comunicazione e giornalismo e da Antonio Baglio, docente di storia contemporanea all’università di Messina.

“Lucido delirio è una sorta di diario civile attraverso il quale l’autore, dal microcosmo di Galati Mamertino, scruta il mondo e si interroga sull’essenza dei nostri tempi- ha dichiarato in apertura Antonio Baglio (come riporta anche Tempostretto)– ponendo l’attenzione sulle vicende di cronaca, profili storici dei personaggi e figure di letterati, il tutto con finalità pedagogiche, essendo in prima istanza un docente.Armeli denuncia la prepotenza e il malaffare , essendo giornalista e quindi acuto lettore del tempo,  affinché possa venire a crearsi una nuova e vigorosa coscienza civile, e possa essere diffuso il valore di un’etica della responsabilità ”.

Voce genuina e battagliera nel panorama culturale del nostro territorio, l’autore è sempre alla ricerca smaniosa di una verità che non lasci spazio alcuno al dubbio. E la ricerca spasmodicamente affrontando anche temi di memoria e denuncia, cultura e criminalità organizzata.

Lucido delirio pone l’attenzione su vicende odierne e passate come il “rebus” del caso dell’urologo barcellonese Attilio Manca a cui ha dedicato un romanzo “Le vene violate”, pubblicato qualche anno fa in cui vengono evidenziate le dissonanze nelle indagini.

In un’altra parte del libro, Luciano Armeli Iapichino, invece, si occupa della cosiddetta “mafia dei terreni nebroidea”, da non considerare più come quella superata e arretrata dei pascoli, ma ricca, potente e organizzata intorno ai colletti bianchi che sono capaci di pianificare una truffa ai danni della comunità europea, senza perdere il carattere della violenza che ha caratterizzato in passato la mafia. Una mafia che è tornata molto in auge da quando l’allora presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, quasi due anni fa, subì un attentato intimidatorio nei boschi. E da allora è stato siglato il protocollo Antoci che è diventato anche una legge dello Stato.

Unico rimedio a questo scenario è la cultura che può aiutare, come ha sottolineato il professore Baglio, “ad acquisire una nuova consapevolezza e saper distinguere la vera informazione dalle fake news”.

“Abbiamo bisogno nella liquida società odierna, cara a Zygmunt Bauman -ha commentato il sociologo Francesco  Pira- in questo mondo che è così complesso e in un’Italia che non trova la propria dimensione, di  ascoltare riflessioni edificanti come quelle di Iapichino, pregne di voglia di riscatto dal passato, che a volte mal riusciamo a trasmettere. L’autore seppur con toni forti, arrabbiati e decisi, che per assurdo arrivano a sembrarci fuori luogo, si pone l’obiettivo pedagogico di farci riflettere sulle dinamiche sociali, i comportamenti che assumiamo e le nostre azioni. La peculiarità di questo testo-ha concluso Pira- è il racconto dei lati oscuri della nostra terra”.

Continuano ancora gli appuntamenti con la presentazione di “Lucido delirio” edito da ARmenio Editore, nel territorio nebroideo. Sabato prossimo 10 marzo l’autore Luciano Armeli Iapichino sarà a partire dalle 18.00 nella suggestiva cornice del castello Gallego a Sant’Agata di MIlitello nel messinese.

Si parlerà ancora di lucido delirio, che viene definito da Nino Amadore, giornalista originario di Galati Mamertino e firma prestigiosa del Sole24ore, nella prefazione del libro come: “il delirio dei folli, tanto quanto folli sono gli intellettuali che comprendono per tempo, cioè prima degli altri, e provano a spiegare agli altri: le intuizioni degli intellettuali sono intuizioni, spesso di follia e il loro è il drammatico delirio di chi capisce e soffre, in una dialettica con se stessi che non si placa se non di fronte al trionfo dei fatti”.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi