Acquedolci (Me): facevano proposte sessuali per derubare anziani, 2 donne in manette

Due donne romene sono state arrestate ad Acquedolci dai carabinieri della locale stazione del centro tirrenico del messinese. Le due donne avevano fatto proposte sessuali ad anziani per derubarli. I fatti si sono verificati il 24 febbraio, ma sono stati resi noti solo oggi.

Le manette sono scattate ai polsi di Violeta Duroaia e Maria Durac, 23 e 23 anni. L’accusa è violenza sessuale e tentato furto aggravato e in concorso.

Le ragazze, dopo aver avvicinato due anziani invalidi che che stavano chiacchierando seduti sulle panchine nel centro di Acquedolci, con la tecnica detta dell’abbraccio, si sedevano sulle loro gambe iniziando a palpeggiarli con insistenza, proponendogli di avere un rapporto sessuale.

Cercavano così di distrarli per rubare loro il portafogli e quanto avevano di prezioso nelle tasche di pantaloni e giacca. Gli anziani, accortisi di quanto stava accadendo, cercavano di opporsi e svincolarsi dalla presa dela due donne e sono riusciti a dare l’allarme chiamando i carabinieri.

I militari, intervenuti immediatamente, hanno bloccato le malfattrici mentre si stavano allontanando e le hanno arrestate. Le due sonno sono rimaste in custodia nelle camere di sicurezza della compagnia dei carabinieri di Santo Stefano di Camastra che si è svolta questa mattina. L’Autorità giudiziaria ha disposto per Duroaia gli arresti nel carcere di Messina Gazzi, e per la correa l’obbligo di dimora.

Le malfattrici si trovavano già da qualche tempo ad Acquedolci. Le due donne romene vivono a Messina, anche se il loro lunghissimo curriculum criminale le ha viste agire soprattutto nel Nord e nel centro Italia, prediligendo la Toscana.

Le due annoveravano precedenti giudiziari per furti con destrezza. Inoltre, a loro carico, vi sono diversi fogli di via obbligatori dalle città dove si sono resi responsabili di reati.

Non si esclude che le due si possano essere resi responsabili di ulteriori reati nella zona. Per questo si invitano tutte le persone che sono state avvicinate con la stessa tecnica a recarsi in una delle stazioni dei carabinieri dislocate sul territorio per denunciare eventuali analoghi episodi.

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