Messina: sanità, per la Fp Cgil “serve un atto di coraggio”

A seguito della visita in città dell’assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, il segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile, il segretario provinciale FP CGIL medici Guglielmo Catalioto e i coordinatori provinciali sanità pubblica e privata Antonio Trino e Giuseppe Nava, intervengono evidenziando la necessità di avanzare proposte serie e concrete nell’ottica di un’efficace riorganizzazione della rete ospedaliera.

“Le ultime dichiarazioni rese dell’Assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, in occasione della visita a Messina, ci impongono, come FP CGIL, di non restare spettatore silenzioso rispetto ad un progetto, quello di riorganizzazione della rete ospedaliera, che non può prescindere dal considerare quanto accaduto negli ultimi anni sul territorio provinciale”.

Queste le parole con cui il segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile, il segretario provinciale FP CGIL medici Guglielmo Catalioto e i coordinatori provinciali sanità pubblica e privata Antonio Trino e Giuseppe Nava intervengono sul piano di riordino del servizio sanitario “che non può prescindere dall’applicazione del decreto Balduzzi, vera spada di Damocle che rappresenterà lo spartiacque: se non verrà fatta una seria, attenta e precisa analisi dei bisogni assistenziali ed una altrettanta “equa” distribuzione dell’offerta, il sistema sanitario regionale imploderà”.

Nonostante infatti, l’iniziale idea di de-ospedalizzazione del paziente, rispondesse alla volontà di avviare un processo di umanizzazione delle cure, che mettesse il malato al centro del SSR, “la realtà dei fatti – proseguono i dirigenti della FP CGIL – si è rivelata molto diversa, poiché ai tagli dei posti letto non è corrisposta una riorganizzazione dei servizi sul territorio. Come organizzazione sindacale, ma altresì come cittadini che sperano di poter usufruire di reali servizi di assistenza, non possiamo non evidenziare che l’offerta territoriale è pressoché inesistente e necessita di interventi strutturali, seri e concreti, che consentano di dare risposte alle esigenze assistenziali”.

Fucile, Catalioto, Trino e Nava ricordano come negli ultimi anni la provincia di Messina abbia pagato in Sicilia il prezzo più alto in termini di tagli di posti letto “e non è possibile permettere una tale disparità”. Il presidio più falcidiato risulta essere il Papardo, che da Azienda di Riferimento per l’emergenza di III° livello ha subito una declassazione repentina a DEA di I° livello, ed il trend è in continuo ribasso.

Gli interventi auspicati dalla FP CGIL, non riguardano però solo il sistema pubblico, ma l’offerta sanitaria convenzionata “che deve essere meglio regolamentata, affinché sia non sostitutiva ma migliorativa del pubblico”.

La Funzione pubblica della Cgil di Messina chiede quindi un atto di coraggio a tutti i soggetti istituzionali messinesi “per far sì che il nostro territorio non venga più depredato e i cittadini messinesi e gli operatori della sanità messinese si riapproprino di quanto negli anni hanno perso in termini di quantità e qualità dei servizi. Questa è la vera sfida, avere il coraggio di invertire la rotta per evitare un sicuro naufragio del SSR ed ognuno degli attori deve fare la sua parte. Noi siamo pronti”.

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