Caltanissetta: la finanza sequestra beni ai Cannata

Agenti della guardia di finanza di Caltanissetta hanno effettuato dei sequestri di beni tra Caltanissetta, Enna e Milano su disposizione della direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.

Il sequestro ai fini della confisca di attività economiche, beni mobili e immobili, conti correnti postali  e bancari a carico di Felice Cannata, 57 anni e dei congiunti Grazia Matanza, 55 anni; Angela Cannata, 34 anni; Giusy Cannata, 30 anni; Salvatore Cannata, 23 anni; Angela D’Angelo, 80 anni.

Il profilo criminale di Cannata era già emerso nell’ambito dell’operazione Triskelion della guardia di finanza di Caltanissetta. In quell’occasione Cannata era stato condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso aggravata in relazione alla sua appartenenza alla famiglia mafiosa di Pietraperzia.

Era lui l’incaricato del reimpiego di capitali illeciti in attività produttive del nord Italia. In particolare lavorava nei settori della compravendita di autovetture di grossa cilindrata.

Lo stesso, tra l’altro, era stato anche condannato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni false o inesistenti. Le indagini hanno permesso di ricostruire il patrimonio riconducibile a Felice Cannata.

I sigilli sono stati posti ad un’azienda agricola, una ditta individuale, 182 ettari circa di terreno, 22 fabbricati e 11 beni mobili tra cui macchine agricole e mezzi di produzione, 46 conti correnti e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.

Contestualmente al sequestro i finanzieri hanno effettuato una serie di perquisizioni in alcuni immobili in uso alla famiglia Cannata nella provincia di Milano.

I finanzieri di Caltanissetta hanno eseguito le attività di polizia giudiziaria avvalendosi del prezioso contributo di un “cash dog” del gruppo della guardia di finanza di Malpensa, unità cinofile addestrata a rilevare presenza di denaro contante.

I sequestri di oggi si aggiungono ai risultati rilevanti ottenuti già dalla DDA di Caltanissetta e dalla finanza nel corso del 2017 e che hanno permesso di porre sotto amministrazione dello Stato beni per oltre 73 milioni di euro, appartenenti a soggetti legati alle famiglie di Cosa nostra delle province di Caltanissetta ed Enna.

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