Tortorici (Me): un silenzio assordante al funerale di Chiara

Chiara e il suo sorriso nel cuore di tutti

Un silenzio assordante ha pervaso le strade di Tortorici per qualche ora. Il paese si è letteralmente fermato per l’ultimo saluto a Chiara Foti Randazzese. Ieri pomeriggio sono state migliaia le persone che hanno voluto essere presenti per Chiara e la sua famiglia. Una folla silenziosa e composta ha accompagnato la bara bianca con le spoglie mortali di Chiara dalla sua casa in via Garibaldi fino alla centrale chiesa di San Nicolò dove sono stati celebrati i funerali. La messa, anche per volere della famiglia di Chiara, è stata animata dai giovani delle parrocchie di Santa Maria Assunta, San Nicolò e di contrada Torre.

L’edificio di culto, però, non è riuscito a contenere tutti e la stragrande maggioranza di persone è rimasta fuori, in assoluto silenzio sebbene non potesse ascoltare nulla, ad aspettare che il rito funebre terminasse per accompagnare Chiara al cimitero.

Seppur provati da un dolore per i più inimmaginabile, i genitori di Chiara, insieme ai fratelli Alessia e Matteo e ad Elisa che si trova ancora ricoverata in terapia intensiva al policlinico di Messina, hanno ricevuto un minimo conforto dalla vicinanza di un’intera comunità. A rendere omaggio a Chiara non è stato solo tutto il paese di Tortorici, ma anche gli ex compagni di classe e di istituto del liceo Sciascia-Fermi di Sant’Agata di Militello, nonché la classe della sorella Elisa. Tutto il territorio nebroideo è stato scosso dalla notizia della morte terribile di una ragazza di soli 19 anni, strappata alla vita da un incidente mortale troppo presto.

A partecipare alle esequie anche i bambini della scuola elementare e i ragazzi delle scuole medie di Tortorici, accompagnati da quasi tutte le insegnanti. Al termine della cerimonia religiosa e all’uscita della bara dalla chiesa i compagni e gli amici di Chiara hanno fatto volare in alto dei palloncini rosa e bianchi. Poi la folla di gente accorsa ai funerali ha accompagnato la famiglia in corteo fino alle scuole elementari Gepy Faranda. A precedere la bara i piccoli studenti delle scuole oricensi, in particolare i compagni di scuola dei fratelli di Chiara. Ognuno aveva in mano una rosa bianca.

A seguire lo striscione realizzato da alcune delle sue più care amiche che ritrae Chiara sorridente con un sole e delle farfalle e le scritte: “Il tuo sorriso accompagnerà il ricordo che abbiamo di te. Ciao Chiaretta” e “Quando sorridi sei il sole”. Il sorriso di Chiara, presente sugli striscioni realizzati dagli amici, sulle numerose fotografie sui social network, era anche nella fotografia incorniciata che il padre ha tenuto stretta al suo cuore per tutto il pomeriggio.

Chiara e il suo sorriso, la sua voglia di vivere, la sua curiosità, resteranno per sempre nei cuori di chi l’ha conosciuta e amata. “Non vedremo più il tuo sorriso – ha letto dall’altare uno dei cugini di Chiara a nome di tutta la famiglia – ma resterai per sempre nei nostri cuori e tu sarai la nostra stella nel cielo”.

Chiara era il suo sorriso. Era un suo segno distintivo. Sul suo volto non mancava mai. Non ne era mai avara. Non ci sono foto dove i suoi occhi non sono illuminati dal sorriso che giungeva direttamente dal cuore.

Proprio il sorriso di Chiara è stato ricordato durante l’omelia da padre Antonino Nuzzo che ha concelebrato la messa con i sacerdoti Simone Campana, Benedetto Lupica e Stefano Brancatelli, portando anche il cordoglio del vescovo Giombanco alla famiglia.

 “Lasciatemi parlare anche a nome vostro a Chiara – ha detto padre Nuzzo – Carissima, non c’è una foto dove tu non sorridi, voglio rubare quasi un canto a Sant’Agostino: se mi ami non piangere. Se tu conoscessi il mistero immenso dove ora io vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti. […]Mi è rimasto l’affetto per te e per voi. Ora l’amore che mi stringe profondamente a Te è una gioia pura e senza tramonto. Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi, tu pensami così. Non piangere più. Se veramente mi ami, sorridi”.

E il sorriso di Chiara è stato ricordato al termine della messa dalla famiglia e anche dalla dirigente scolastica del liceo Sciascia-Fermi, Larissa Bollaci. “Non potrò mai dimenticare il tuo sorriso, la tua curiosità, la tua attenzione”. Il sorriso di Chiaretta, come la chiamano i suoi più cari amici, non morirà mai nei ricordi di chi l’ha amata.

 

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