Tortorici (Me): grande partecipazione alla “bula”

Dopo aver partecipato ieri venerdì 12 gennaio per la prima volta alla “svelata” di San Sebastiano di Floridia nel siracusano, oggi pomeriggio i “nudi” di Tortorici e i numerosi fedeli hanno dato avvio nel centro nebroideo ai festeggiamenti in onore del patrono Sebastiano.

Le celebrazioni sono iniziate, come di consueto, con la suggestiva fiaccolata detta “a bula” che apre ufficialmente il ciclo di festeggiamenti per arrivare al 20 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda il Santo martire romano. Il tempo non era dei migliori soprattutto ieri mattina ma, fortunatamente, nonostante il cielo plumbeo, la pioggia non è arrivata e la fiaccolata si è svolta al meglio.

Numerosissimi i cittadini di Tortorici (nella foto di Yuri Paterniti Martello) che hanno preso parte alla fiaccolata che ricorda quando una matrona romana, dopo il primo martirio, andò a cercare di notte il soldato Sebastiano, trovandolo e curandolo. Come ogni anno una folla di adulti e soprattutto ragazzini, ha aspettato impaziente in piazza Duomo per poter accendere la “disi”, le inflorescenze dell’ampelodesmo preparate nelle settimane scorse dai giovani dell’associazione “i nudi” in collaborazione con la commissione di San Sebastiano.

Una volta accese le fiaccole il corteo è partito preceduto dal rullo dei tamburi e ha percorso le vie del centro storico. Ritornato in piazza duomo è stato allestito un grande falò alimentato dai fasci di “disi” consumati e da nuovi fasci. I più temerari hanno saltato sul fuoco, mentre la maggior parte dei presenti, in cerchio attorno al fuoco e assiepata sulle scale della chiesa di San Francesco, assisteva all’evento.

Il salto sul fuoco della festa di Tortorici, come scriveva anche Buttitta nei suoi studi sulle tradizioni popolari, è un antico retaggio di riti per rendere propizi i raccolti. Domani si svolgerà la bellissima processione dell’alloro (u ddauru) che ricorda l’albero a cui venne legato San Sebastiano nel secondo martirio. Novità di quest’anno la presenza di un punto di ristoro per i numerosi fedeli che scendono a piedi dalle borgate con in spalla i grossi rami d’alloro, allestito dall’associazione “i nudi”.

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