Palermo: Musumeci detta le disposizioni programmatiche regionali, i forestali vogliono i fatti

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, ha presentato all’ARS  il programma regionale a cui il governo e la sua giunta vuole adempiere. Un programma di 30 pagine che racchiude le problematiche urgenti della Sicilia e che è stato avanzato in assemblea ove all’ordine del giorno riportava le disposizioni programmatiche del nuovo corso a cui entrano a pieni diritti anche i forestali, a cui lo stesso governatore ha dato il suo giudizio in merito.

“Sugli operai forestali serve un confronto serrato con il governo nazionale, per garantire loro almeno una continuità di lavoro. Si tratta di personale che ha acquisito   competenze e che puo’ essere destinato ad altre attività, ad esempio alle pulizie dei laghi o delle spiagge”.

Parole che i lavoratori conoscono a meraviglia, visto che per lunghi anni si è parlato di adempiere a lavori fuori dal demanio forestale e in ambito di attività per  la tutela del territorio e la salvaguardia dell’ambiente.

“L’unica cosa stonata di cui gli operai vogliono mettere in risalto, sottolinea Antonio David di ForestaliNews –  è quella di notare un gran parlare da parte di tutti, ma pochi fatti. Facile proclamare a gran voce, in tutte le piazze e in tutti i contesti sociali e non, che questi possono coprire una gran mole di lavori, visto anche la competenza che hanno e a cui le professioni durante la loro vita li hanno accompagnati, dovuti anche al fatto che lavorando parzialmente durante gli anni, devono per forza coprire un’altra attività secondaria legata alla non volontà di adempiere un lavoro in nero o meno, ma al fatto che devono mantenere la famiglia 365 giorni l’anno….

Il presidente Musumeci, conosce bene la problematica del settore quindi ora, si attende che l’iter lavorativo fissato dai mesi di Marzo-Aprile abbia un’accelerata immediata, perché se si continua a parlare e non agire si rischia di essere sempre ad un punto morto e di ripetere sempre gli errori degli anni passati.

I lavoratori, conclude Antonio David – sono stanchi di queste promesse non mantenute, visto che l’obiettivo primario è quello di aumentare le giornate lavorative, proprio perché i forestali devono uscire dalla precarietà, e se non si vuol usare la parola “stabilizzazione” , alloraci si arrivi da altre direzioni compatibili e per il bene comune.

 

Pur sapendo che i fondi sono disponibili per tali attività di riordino, dissesto,prevenzione e quant’altro, si attende una impulsività al problema, visto che le parole sono ridotte al lumicino e la pazienza dei lavoratori rimane sempre un’arma a doppio taglio”.

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