Catania: Sofia, “il 2018 si apra con un piano di aiuti ai senza tetto”

“I tragici fatti di Palermo, in cui un senza tetto ha perso la vita, presumibilmente per il freddo e le precarie condizioni di vita in cui viveva, devono far riflettere. Un evento che si è verificato nel capoluogo siciliano ma poteva succedere il qualsiasi altra città della nostra regione”. Così il consigliere comunale di Catania, Carmelo Sofia.

“A Catania – prosegue Sofia – sono centinaia i clochard che vivono in ripari di fortuna sotto i portici di Corso Sicilia, nell’ex centro commerciale di Vulcania, in via Reclusorio del Lume, sul viale Mario Rapisardi o all’interno di molte strutture abbandonate e in condizioni estreme.

Ecco perchè, passato il momento dei festeggiamenti e dei brindisi, l’amministrazione comunale deve riflettere attentamente su questo problema. Nel corso del mio lungo giro ispettivo per tutta Catania, in seguito alle segnalazioni dei cittadini e delle associazioni di volontariato, il sottoscritto consigliere comunale Carmelo Sofia ha avuto modo di riscontrare che oggi tantissimi italiani colpiti dalla crisi economica o extracomunitari venuti nel nostro paese alla ricerca di una vita migliore si rivolgono con sempre maggiore frequenza alle parrocchie, alla Caritas ed a tutti gli enti che operano in ambito sociale per chiedere quell’aiuto e quel conforto che può fare la differenza tra la vita e la morte.

Anche Palazzo degli Elefanti, ieri come oggi, attraverso l’intervento del Sindaco Bianco, sempre attento a questo genere di problematiche, ha dato dimostrazione di prendere nella giusta considerazione quella che ormai è una vera e propria emergenza sociale.

Oggi, con le temperature particolarmente rigide, chiedo all’amministrazione comunale di riprendere e riattivare tutte quelle iniziative che, in passato, hanno ottenuto importanti risultati in questo contesto. Sto parlando delle enormi tende riscaldate in piazza Falcone o in Corso Sicilia per dare riparo dal freddo della notte a tutti quei senza tetto costretti a dormire all’addiaccio. Molti di loro, ancora adesso, cercano un tetto sopra la testa e calore all’interno degli ospedali, della stazione e dell’aeroporto. Strutture che, ovviamente, non sono adatte a rispondere ad una tale emergenza.

La solidarietà e l’aiuto verso il prossimo va attivata sopratutto attraverso una cabina di regia che, accanto a palazzo degli Elefanti, veda la presenza dei gruppi, delle parrocchie e dei centri di accoglienza. Molti senza tetto hanno storie drammatiche alle spalle e lasciarli soli è l’ultima cosa che questa amministrazione può fare. Ecco perché il sottoscritto consigliere Sofia, ancora una volta, chiede che palazzo degli Elefanti attivi, nell’immediato, punti di accoglienza mobili mentre, in futuro, si deve sistemare una struttura comunale dismessa o inutilizzata, ma comunque in buone condizioni, per garantire la sicurezza dei senza tetto e la salvaguardia del loro stato di salute durante l’intero anno”.

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