Tortorici (Me): dipendenti comunali, i sindacati dicono no alla mobilità

“No alla mobilità dei lavoratori di Tortorici”. È l’appello lanciato dagli esponenti regionali delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Paolo Montera e Luca Crimi. I sindacati chiedono l’intervento al neo assessore agli enti locali, Bernadette Grasso.

Le dichiarazioni del sindaco di Tortorici rese alla stampa e divulgate tra i lavoratori non tranquillizzano i sindacati che chiedono al sindaco e al consiglio comunale di soprassedere all’intendimento circa la messa in disponibilità dei dipendenti soprannumerari, in attesa di poter incontrare il nuovo assessore Grasso.

“Il danno per la collocazione in disponibilità sarebbe notevole e irreparabile – scrivono congiuntamente i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil – dato che la messa in disponibilità dei lavoratori in soprannumero rappresenterebbe l’anticamera del licenziamento”. Secondo l’amministrazione, invece, questa sarebbe una manovra che permetterebbe di salvare tutti i dipendenti in previsione di quanti andranno in pensione regolarmente nei prossimi anni.

“Con la collocazione in disponibilità – sottolineano i sindacati – si interromperebbe il rapporto con l’Ente e rimarrebbero sospese tutte le obbligazioni inerenti il rapporto di lavoro. Non siamo a conoscenza di nessuna norma che ponga a carico dello Stato la permanenza in servizio di personale in esubero collocato in disponibilità per cinque anni. La norma richiamata dall’amministrazione – proseguono Crocè, Montera e Crimi – prevede un contributo dalla data di collocazione in disponibilità valevole per 2 anni e per l’80% dello stipendio che certamente non può essere assimilato alla retribuzione piena dello stipendio”.

Al termine dei due anni, spiegano i sindacalisti, se i lavoratori non saranno collocati in altre amministrazioni il rapporto di lavoro non sussisterebbe più e verrebbe risolto con il licenziamento. La soluzione prospettata attualmente dai sindacalisti è incontrare l’assessore Grasso immediatamente per chiedere il finanziamento totale del contributo richiesto dai quattro comuni dissestati e cioè Tortorici, Ispica, Scaletta Zanclea e Mirabella Imbaccari.

Il comune di Tortorici aveva richiesto una somma di circa 480 mila euro pari al costo annuo di 16 dipendenti, mentre dalla regione è stata assegnata una somma inferiore. “Tale situazione – concludono i sindacati – sta creando notevoli disagi e un grave clima di tensione tra il personale in esubero, pertanto rinnoviamo l’appello rivolto al sindaco e al consiglio di sospendere ogni iniziativa intrapresa a danno dei lavoratori. Procedere con la collocazione in mobilità, in presenza del finanziamento regionale, seppur parziale, equivarrebbe ad una esplicita volontà di danneggiare gratuitamente a tutti i costi i lavoratori interessati e di questo l’amministrazione comunale sarà chiamata a risponderne”. (foto di repertorio)

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