Educazione finanziaria: Italiani bocciati ripetutamente

Lo scandalo delle banche maceratesi, delle banche venete e della più grande Monte dei Paschi sembra aver lasciato il posto a notizie più recenti sui giornali. Tuttavia, non si può dimenticare che quegli eventi hanno colpito migliaia di piccoli risparmiatori che non avevano nulla a che fare con i grandi e inaccurati movimenti di capitale di quelle banche. Nonostante ciò, ne hanno subito le conseguenze e, se è vero che la storia si ripete, non ci resta altro che aspettare.

Prevenire è meglio che curare

Questo è l’approccio più conservativo e passivo che si possa adottare. È sicuramente possibile fare qualcosa di più e adottare un approccio più attivo sulla questione. Innanzitutto, è opportuno informarsi sulle questioni finanziarie che ci potrebbero riguardare. Parlare di questioni finanziarie è sicuramente un concetto molto vasto che può andare dalla pensione, agli investimenti e finire con il trading online. Tuttavia, un livello di comprensione di base è utile per qualsiasi attività, dal già citato trading online alla costituzione di un fondo complementare.

In Italia, il livello della preparazione sui temi finanziari è davvero sconfortante e i casi delle banche sopra riportate ne sono l’inevitabile conseguenza. La Banca d’Italia riporta che il livello di educazione finanziaria degli italiani è “tra i più bassi riscontrati nelle economie avanzate per adulti e studenti”. Inoltre, le iniziative di educazione finanziaria sono frammentate e poco partecipate. Inutile parlare di temi più complessi come l’andamento degli scenari economici o l’investimento privato attraverso intermediari bancari o piattaforme di trading online.

Il livello fra i giovani studenti italiani non è maggiormente confortante. Secondo alcuni test Pisa, il 20% dei quindicenni non arriva nemmeno al livello di riferimento dei test. Per quanto si possa discutere sulle modalità del test e sui suoi risultati, di fatto il Pisa compara gli studenti italiani con i loro coetanei europei è il risultato non è certo brillante. L’Ocse ammette che il livello di letterature finanziaria a livello globale è molto basso, ma ciò non può e non deve giustificare il livello italiano che risulta essere inferiore alla media europea.

Imparare sempre e dovunque

Al giorno d’oggi è praticamente impossibile non trovare materiale gratuito dal quale cominciare a imparare qualsiasi cosa, non solo riguardante questioni finanziarie o di trading online.

Per i giovani e gli studenti in generale, la scuola dovrebbe essere un punto di partenza. Il ruolo degli istituti scolastici è quindi senz’altro importante, ma non dovrebbe essere sottovalutata l’educazione informale come il rapporto con la banca e la gestione del proprio denaro, seppure in piccole somme.

L’educazione informale può avvenire anche attraverso discussioni in famiglia sul tema del denaro.

Un altro modo per ottenere approfondimenti e migliorare la propria educazione finanziaria è quello di seguire corsi online che sono spesso gratuiti e in italiano. Gran parte del materiale si può facilmente trovare in internet e per i più scettici, proponiamo un link direttamente dal Comune di Torino. Altri corsi più specifici è focalizzati sul tema degli investimenti di base e sul trading online si possono trovare nelle sezioni educative di alcune piattaforme di trading online.

Nessuna scusa per imparare

Ad oggi è possibile imparare gran parte di ciò che si vuole imparare in maniera gratuita. Questo apre le porte a sconfinati orizzonti a chi è disposto a farsi carico del proprio futuro cominciando con l’apprendere cose nuove.

Qualcuno diceva che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Noi, in maniera più semplice, vi invitiamo ad imparare sempre qualcosa di nuovo e a non smettere mai di imparare.

 Le informazioni pubblicate su questo articolo hanno finalità informativa, e/o pubblicitaria/promozionale e non sono in alcun modo da intendersi né come consulenza, né come sollecitamento all’investimento.

Le attività di trading comportano un alto livello di rischio e non sono adeguate a tutti gli investitori.

 

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