Messina: mobilitazione del caporalato

“Lotta al caporalato, emersione del lavoro nero, un patto per i giovani e il riconoscimento del lavoro usurante”. Sono queste le proposte della Fai Cisl per dare slancio al sistema ambiente.

Il settore agroalimentare e ambientale sono colonne essenziali del nostro sistema produttivo, lo hanno dimostrato negli anni più duri della crisi. Adesso è il momento di pensare al futuro e realizzare un Patto generazionale che favorisca l’ingresso dei giovani nel circuito produttivo”.

Sabina Barresi, segretaria generale della Fai Cisl Messina, spiega i motivi del sit-in tenutosi questa mattina anche a Messina, sotto la sede della Prefettura, nell’ambito della mobilitazione nazionale che la Federazione dell’Agroalimentare della Cisl ha avviato in tutta Italia.

“Il Patto generazionale – continua Barresi – serve per valorizzare i giovani e garantire una pensione dignitosa ai lavoratori impegnati in comparti che devono essere riconosciuti come usuranti. Occorrono meno tasse sul lavoro e buste paga più pesanti”.

“Nella nostra provincia, dove registriamo un migliaio di aziende agroindustriali di piccola, media e grande portata – aggiunge – l’agroalimentare può rappresentare un’occasione di sviluppo e lavoro ma viene frenato dalla mancanza di infrastrutture e dalla mano lunga delle organizzazioni criminali”.

Da qui nasce anche l’appello anche contro il precariato e lo sfruttamento. “Chiediamo di elevare la retribuzione minima dei contratti di prestazione occasionale e far partire una guerra senza sconti contro il caporalato attraverso un’aspra lotta all’evasione e una redistribuzione delle risorse. Occorre una cabina di regia tra tutte le Istituzioni, a cominciare dal ruolo della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Serve un piano straordinario per il contrasto al dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio che faccia leva sul lavoro forestale e della bonifica. Serve puntare sul rilancio e sullo sviluppo del patrimonio ambientale”.

Attenzione anche ai contratti e al mercato del lavoro. “Servono ammortizzatori sociali rafforzati, anche nelle aziende sotto i 15 dipendenti. Bisogna prevedere una copertura attraverso la disoccupazione agricola per i lavoratori a tempo indeterminato e per i dipendenti di cooperative di trasformazione. Restituire il diritto di contrattazione ai lavoratori idraulico-forestali sbloccando il contratto nazionale negato da cinque anni. Chiediamo anche di abbassare l’età pensionabile dei lavoratori dei settori agroalimentare, forestali, bonifica e pesca, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante. Infatti, i lavoratori agricoli e della pesca effettuano lavori manualmente gravosi e soggetti a intemperie nei campi e in acqua. Occorre, quindi, consentire loro di andare in pensione con 35 anni di contributi, in deroga alla legge Fornero”.

Al termine della manifestazione, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e la segretaria generale della Fai Cisl Messina Sabina Barresi e una delegazione dei lavoratori hanno consegnato in Prefettura un documento con la piattaforma rivendicativa alla base della mobilitazione.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi