Catania: verso la rassegna di prosa “Vanessa Favara”

Nei prossimi giorni prenderà il via a Catania la Prima Rassegna “Vanessa Favara” di teatro di prosa, organizzata dal Centro Magma di Catania nella propria Sala di via Adua n.3.

Con essa si intende mantenere viva la memoria della giovane, scomparsa prematuramente qualche tempo addietro, vittima di un male che non è stato possibile debellare.

Si vuole anche contribuire, con parte dell’incasso, alle attività di “Angolo” (“Associazione Nazionale Guariti o Lungoviventi Oncologici”, sezione locale di Catania, via Calatafimi, 2), che si rivolge a tutti quelli che hanno, o hanno avuto, il cancro e ai loro familiari per offrire una speranza di vita con la testimonianza diretta di persone che sono passate attraverso l’esperienza della malattia oncologica e l’hanno superata con successo.

L’Associazione si basa sul volontariato ed ha lo scopo di fornire tutte le informazioni necessarie a chi scopre di avere una patologia oncologica, di essere di supporto nella difesa e nel raggiungimento di una migliore qualità di vita del malato, di promuovere la cultura della prevenzione e della qualità dell’assistenza.

Per l’occasione è stato scelto un trittico di spettacoli, tutti al femminile, realizzati in collaborazione tra le strutture teatrali catanesi “Oltre le quinte”, “Teatro Gamma” e “Centro Magma” che presenteranno, nei mesi di ottobre e novembre, “Medea” da Euripide per la regia di Gianni Scuto, “Donne” di Luigi Favara (zio di Vanessa e anche regista) e “No, non sono Molly Bloom” di Giuseppe Mazzone per la regia di Salvo Nicotra; saranno impegnati le attrici e gli attori Barbara Cracchiolo, Domenico Maugeri, Alessandro Gambino, Liliana Scalia ed Enrico Pappalardo.

Si potrà partecipare sottoscrivendo un abbonamento di euro 26,00 con cui si avrà diritto, tra l’altro, al prezzo ridotto (quando previsto) per le altre attività teatrali e concertistiche della stagione del Centro. Info e prenotazioni: 3404932802 – 3333337848 – mail@centromagma.it   Fb: “Sala Magma”.

Di seguito una nota diffusa da Luigi Favara:

Di lei né un’immagine o parola in quel giorno ha ricordo. Inconsapevoli sapevamo fosse l’ultima volta. Forse l’eco della sua fioca voce: “abbi cura di te” che per abbracciarci ancora le scivolava dalle labbra. Ma la sua voce ritorna forte come mai per continuare ad amarci. Tra pensieri, palpiti e dissolvenza! Eccola:

“La morte è niente. Sono solamente passata dall’altra parte: è come se fossi nascosta nella stanza accanto. Io sono sempre io e voi siete sempre voi.

Quello che eravamo prima, tutti noi lo siamo ancora.

Chiamatemi con il nome che mi avete sempre dato; parlatemi nello stesso modo affettuoso che avete sempre usato, senza cambiare tono di voce, senza assumere un’aria solenne o triste.

Continuate a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.

Pregate, sorridete, pensatemi!

Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronunciatelo senza la minima traccia di tristezza.

La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.

Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri? Solo perché sono fuori dalla vostra vista?

Non sono lontana, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicuratevi, va tutto bene.

Ritroverete il mio cuore, il mio pensiero, la mia purezza. Asciugate le lacrime e non piangete, se mi amate, il vostro sorriso è la mia pace”.

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