Nel mondo del calcio non c’è una singola carriera che sia prevedibile. Si può parlare di predestinati, certamente, giocatori dalle incredibili capacità, notati immediatamente da chi mastica un po’ di pallone, taluni nati per lasciare il segno.
Si può fantasticare, immaginare, sognare in lungo e in largo, ma la realtà è che in questo gioco a qualsiasi livello, anno dopo anno, può accadere davvero di tutto e può arrivare qualcuno o qualcosa che cambi totalmente le carte in tavola e le storie personali quando meno te lo aspetti. Di esempi di giovani calciatori che hanno avuto il coraggio di osare lasciando la famiglia, gli amici, l’affetto e il calore di casa ce ne sarebbero centinaia. Uno di questi ha come protagonista Antonio Lentini. Un ragazzo siciliano classe 1996 su cui l’Alpignano, squadra di Eccellenza piemontese, ha deciso di puntare forte affidandogli le chiavi dell’attacco per la prossima stagione. Antonio ha sempre stravisto per il pallone ed al calcio ha dedicato e dedica ogni minuto libero della propria vita. Da ragazzino i primi calci sono dati per le strade e i campetti bruciati dal sole dello ZEN. A 13 anni comincia nell’Elenka dove rimane fino a 16 anni, ovvero quando Corrado Mutolo, un allenatore che tendenzialmente i giovani sa bene come valorizzarli, lo vuole alla sua Parmonval, dove inizia il proprio percorso di crescita calcistica protratta successivamente al Cus Palermo in una stagione esaltante con una media gol in crescendo mese dopo mese fino ad arrivare alle 18 reti nella stagione 2014/15. Un exploit che non sfugge alla Leonfortese che lo ingaggia quindi in serie D, dove Antonio non sfigurando riesce pure a togliersi la soddisfazione di segnare un gol al Granillo contro la blasonata Reggina, mettendosi ancora una volta in luce con una serie di buone prestazioni che lo proiettano verso la convocazione nella rappresentativa regionale dove viene appunto notato dall’Alpignano.
Antonio come va la tua nuova vita in Piemonte?
“Ad Alpignano mi trovo molto bene, oltre a giocare a calcio, lavoro come parrucchiere. Nel pochissimo tempo libero che mi rimane, mi piace molto andare in centro a Torino.”
Come ti trovi con la nuova Società?
“In Società mi hanno accolto in modo affettuoso, il Presidente, i dirigenti e i compagni tutti mi supportano continuamente non facendomi mancare affetto. L’Alpignano è una grande società condotta con serietà che ha come obiettivo stagionale quello di centrare almeno i playoff. Sento la fiducia dell’allenatore che cerco di ripagare sempre in allenamento ed in campo.”
Sud e nord, quali le differenze del campionato?
“Anche qui al nord ho riscontrato un campionato molto equilibrato. Cambiano gli orari di allenamento. Ma principalmente c’è molta differenza sugli impianti di gioco che sono più efficienti ed evoluti: i campi sono tutti in erba oppure in sintetico.”
Cosa ti manca di più di Palermo?
“Sono diverse le cose che mi mancano, posso dire il clima, il cibo, ma la rinuncia che pesa in modo maggiore è sicuramente quella degli affetti familiari ed amici. Ci tengo a salutare e ringraziare tutti gli allenatori e le società dove sono stato, in particolar modo la Parmonval e mister Corrado Mutolo, un vero maestro che mi ha insegnato tante cose. Grazie anche alla mia famiglia ed ai miei amici. Un grande bacio a tutto il mio ZEN, è il quartiere dove sono nato e cresciuto e che porto sempre nel cuore.”
Per Antonio, finora 4 presenze, sempre da titolare e 1 un gol già in cassaforte.
La nuova avventura si chiama Alpignano, con un viaggio alla ricerca di un futuro lontano dalla propria terra di oltre 1500 chilometri, il ragazzo dello ZEN è pronto a mettersi in gioco e il Piemonte potrebbe essere il posto giusto per lanciarsi definitivamente. L’età e la classe sono dalla sua parte, come per tutti i giovani tocca sperare nella testa. Inseguire i propri sogni sempre e comunque.