Sicilia: aspettando “la casa di Toti”, si è concluso il II stage dei ragazzi diversamente abili

Parla di incoscienza Muni Sigona, la mamma di Toti e soprattutto l’ideatrice de La Casa di Toti, primo albergo etico che nascerà in Sicilia. Una incoscienza che oggi l’ha portata a realizzare il 60% dei lavori tecnici di questa struttura, ma soprattutto che le ha permesso di raggiungere il 100% dei cuori di tanti siciliani e non solo.

La sua, più che incoscienza, è determinazione, speranza, sogno e desiderio che questa società possa migliorare anche attraverso idee e progetti come il suo. Che può vantare anche una splendida squadra di operatori e ragazzi che pian piano stanno diventando esperti del settore alberghiero ma sopratutto autonomi rispetto alle famiglie e alle loro disabilità.

Lo ha dimostrano il secondo stage di cui sono stati protagonisti e che si è svolto lo scorso fine settimana: una occasione per vivere le aziende partner, capire come lavorano, studiarne i meccanismi; ma soprattutto una occasione per vivere la loro dimensione, accompagnati da esperti, ed emanciparsi in quello che sarà il loro futuro.

A questo secondo stage hanno partecipato 11 ragazzi, valutati dal personale specialistico dello studio Parentage di Catania, insieme a 8 operatori, e reso possibile tramite la Fondazione “I bambini delle fate”. Per questo secondo stage i ragazzi sono stati presso due aziende: SI.A.M. Sicil Acque Minerali (Acqua Santa Maria) e A&G Cash and Carry.

Questo è stato il secondo di quattro stage di difficoltà crescente che vedrà coinvolti più ragazzi e più operatori. Ed è per questo che Muni parla di incoscienza ma anche di coscienza, citando Alberto Moravia: “la coscienza è paura, l’incoscienza è coraggio”.

E alle parole di Muni fanno eco quelle degli operatori. Luana, pedagogista, sottolinea come questo secondo stage sta dimostrando che i sogni possono diventare realtà, “una realtà magica, piena d’amore, un amore che si respira dal momento in cui ci si incontra grazie all’unione di persone speciali. Ognuno a modo suo dona un’esperienza unica e irripetibile all’altro e solo chi vive e la tocca con mano può gioire di emozioni che riempiono il cuore”.

Valentina, psicologa, dice: “questo è il profumo di una nuova avventura, il momento dell’accoglienza di chi si ritrova insieme per la prima volta ma con una grande voglia di non tornare più a casa da solo, portandosi nel cuore qualcosa e qualcuno di veramente importante”.

E che questo progetto funziona lo dimostra anche la nuova avventura che coinvolge Giovanni, un ragazzo che ha cominciato uno stage presso l’azienda che gestisce la mensa della Sifi, società partner di questo meraviglioso progetto che è La Casa di Toti.

Un risultato importante – commenta Muni Sigona – che testimonia come finalmente si comincia a integrare impresa e sociale. Per questo voglio ringraziare Giuseppe Borzì, un imprenditore lungimirante che ci permette di realizzare questo nuovo importante passo in avanti  e la dottoressa Valentina Genitori che si è fatta promotrice e interlocutrice affinché tutto ciò si realizzasse.”

E non è semplice, soprattutto in una società – come dice anche Cristina – dove intorno spesso c’è silenzio e una individualità speciale non ha modo di partecipare per offrire il suo meraviglioso mondo.

Ed è accrescimento come testimonia anche Martina che dice che vivere h 24 con questi ragazzi permette di conoscere dinamiche che da fuori è difficile capire ma che una volta vissute riempiono l’anima; riempiono la vita con momenti di infinita purezza, come aggiunge Priscilla, anche lei pedagogista che parla di sorrisi, abbracci, teneri sguardi che lasciano senza respiro. Che, con una carezza, ti regalano l’infinito e ti permettono di percorrere una via unica che si legge negli occhi di questi ragazzi che William definisce speciali ma “senza usare virgolette perché altrimenti si pensa solo alla diversità”.

E presto si riempirà anche l’anima di tanti telespettatori: a gennaio la Rai manderà in onda, in prima serata, uno speciale dedicato proprio a La Casa di Toti. E l’Italia potrà vedere questo bellissimo esempio che dalla Sicilia partirà per conquistare davvero tutti. Essendo se stessi, “senza il timore di essere giudicati ed emarginati, vivendo e ridendo senza limiti, oltre qualsiasi diversità: perché la diversità ne La Casa di Toti non esiste, e lì un sorriso vale più di mille parole”, così come ha raccontato Federica.

“A proposito de La Casa di Toti i lavori riprenderanno a ottobre, aggiunge la mamma di Toti: ultimato il tetto, si inizieranno a costruire i tramezzi esterni e quelli interni. A oggi sono 20 le Aziende Siciliane che sostengono mensilmente la nostra Opera nel Sociale”. Per tutte le informazioni potete consultare il sito www.lacasaditoti.org o inviare una mail a info@lacasaditoti.org

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