Il gioco d’azzardo tra gli affari della criminalità organizzata

Tra gli affari loschi della criminalità organizzata rientra anche il gioco d’azzardo. La penetrazione mafiosa, ha, infatti, interesse nei settori del gioco e delle scommesse, della gestione delle slot machine, delle scommesse sportive on line fino al fenomeno del match fixing. Questo è quanto emerso, negli scorsi mesi, prima dalle parole del Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, e poi da indagini della DIA (Direzione Investigativa Antimafia).

Un’analisi del fenomeno è stata fatta, a metà gennaio, dalle parole di Rosy Bindi, la quale ha dichiarato che “il comparto del gioco risulta di altissimo interesse per la criminalità di tipo mafioso, stante la possibilità di realizzare, attraverso la gestione diretta o indiretta delle società inserite a vario titolo in tale comparto, ingenti introiti, anche attraverso il riciclaggio e il reinvestimento di capitali provenienti dalle tradizionali attività delittuose, riducendo al minimo il rischio di incorrere nella morsa dell’attività repressiva delle forze di polizia. Il lavoro di inchiesta della Commissione ha infatti rilevato che, a fronte di rilevanti introiti economici, l’accertamento delle condotte illegali è alquanto complesso e le conseguenze giudiziarie piuttosto contenute, in ragione di un sistema sanzionatorio, quale quello vigente, che, a causa di pene edittali non elevate per il reato di gioco illecito, non permette l’utilizzo di più efficaci sistemi di indagine, ed esso è presto destinato alla prescrizione“.
Il rapporto della DIA
A tal proposito è arrivato anche il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia, relativa al secondo semestre del 2016. Come si evince dal resoconto pubblicato sulle pagine Gaming Report, è stretto il legame con Cosa Nostra Statunitense, fatti che trovano conferma anche da una grossa operazione effettuata dall’FBI. Ecco cosa si legge: “Cosa Nostra statunitense risulta strutturata in maniera verticistica e ramificata soprattutto nelle città di Philadelphia, Detroit, Chicago, New York e nelle regioni del New Jersey e del New England.

Una commissione coordinerebbe l’operato delle diverse famiglie mafiose, attraverso la composizione dei contrasti interni e l’individuazione delle strategie criminali di interesse generale. Queste ultime continuerebbero a rivolgersi verso il narcotraffico, le estorsioni, le frodi commerciali, la corruzione e l’infiltrazione nei più svariati settori dell’imprenditoria e della finanza, dove l’organizzazione si distingue per l’elevata capacità di inserirsi all’interno degli assetti societari”.

Durante l’indagine, che ha portato all’arresto di oltre 40 soggetti affiliati a storiche famiglie di Cosa Nostra, le Autorità Federali hanno notato gli interessi della criminalità, tra gli altri, anche nel gioco d’azzardo.

La situazione nel Meridione
Già nel rapporto relativo al primo semestre, era stato chiarito l’interesse della criminalità siciliana nel gioco illegale anche in ambito internazionale, per il quale l’area nevralgica era New York, con ramificazioni che portavano fino al Canada. In ambito di gioco d’azzardo illegale, erano stati installati dei video poker non collegati alla rete.

In Campania, invece, uni degli ambiti di maggior interesse era proprio la gestione delle puntate e delle scommesse d’azzardo online; i vertici della criminalità “si sarebbero avvalsi del know how di esperti professionisti informatici per creare una vasta rete illegale di gioco on line, utile a riciclare capitali” instaurando, talvolta, rapporti anche con ‘ndrangheta e cosa nostra per una spartizione di profili illeciti.

Nel secondo semestre del 2016, invece, sono stati rilevati contatti e sinergie tra la criminalità garganica, lucerina, sanseverese e cerignolana con le ‘ndrine calabresi e uno dei settori su cui questi ultimi hanno rivolto le loro attenzioni è stato quello delle scommesse e dei giochi online.

Non solo il sud. La diffusione del gioco illecito nel Nord e Centro Italia
Il fenomeno non riguarda soltanto la malavita nel Sud Italia, ma sono stati rilevati interessi di criminalità nel gioco illegale anche nel Lazio e in Liguria. Per quanto riguarda quest’ultima regione, si parla del “grande interesse degli appartenenti alle citate cosche per diversi settori ‘strategici’, quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse online“, in quanto proprio in Liguria ha aumentato il suo raggio d’azione la ‘ndrangheta.

Operatori di gioco e istituzioni dovranno, dunque, cercare di collaborare per tutelare i giocatori e tutelare la rete legale, altrimenti il controllo del gioco d’azzardo potrebbe passare nelle mani di loschi individui che ne potrebbero rovinare il valore.

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