Vittoria (Rg): comunali 2016, 6 arresti per scambio elettorale politico-mafioso

Sei persone sono state arrestate questa mattina dagli agenti della guardia di finanza di Vittoria, nel ragusano, in esecuzione di misure cautelari emesse dal Gip. L’accusa è di scambio elettorale politico-mafioso in relazione alle elezioni amministrative 2016 del comune di Vittoria.

Tra gli arrestati l’ex sindaco Giuseppe Nicosia e il fratello Fabio Nicosia, attuale consigliere comunale, nonché Giombattista Puccio e Venerando Lauretta, entrambi già condannati per associazione mafiosa.

L’operazione è stata denominata “Exit poll”. Le fiamme gialle hanno eseguito le ordinanze emesse dal gip di Catania. inoltre, è stata applicata la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici nei confronti dell’assessore al bilancio dell’epoca per falsificazione delle autenticazioni delle sottoscrizioni delle liste elettorali.

Le indagini,c oordinate dalla Dda di Catania, sono state svolte dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza e hanno portato all’emissione di arresti domiciliari per l’ex sindaco.

Fra gli arrestati, come detto, Giombattista Puccio, detto “Titta u ballerinu” di cui è stata accertata giudizialmente nel 2003 la contemporanea appartenenza alle associazioni mafiose Cosa nostra e Stidda. Puccio, inoltre, è stato coinvolto in diverse operazioni condotte nei confronti del clan stiddaro “Dominante – Carbonaro” ed è indicato da più collaboratori di giustizia quale attuale esponente di spicco della Stidda.

Manette ai polsi di Venerando Lauretta, già condnnato perché appartenente al clan Dominante-Carbonaro. E, ancora, Raffaele Di Pietro e Raffaele Giunta, entrambi gravati da vari precedenti penali. I due risultavno aver svolto un ruolo di intermediazione attiva nell’accordo stretto tra politica e mafia.

I fratelli Nicosia, secondo le indagini, hanno ricevuto il sostegno elettorale della Stidda alle amministrative del 2006 e del 2011, nonché per le regionali del 2008 e del 2012. Il convogliamento dei voti, secondo il dato univocamente acquisito, è stato ripagato dal sindaco Giuseppe Nicosia con l’assegnazione di appalti e posti di lavoro a favore degli attuali indagati Giunta e Di Pietro.

Le fiamme gialle, inoltre, hanno tracciato anche contatti tra i fratelli Nicosia ed esponenti di vertice della Stidda, sodalizio mafioso particolarmente attivo nel territorio di Vittoria nella gestione economica di interi settori quali la raccolta della plastica e la produzione degli imballaggi per i prodotti ortofrutticoli.

I fratelli Nicosia avevano l’obiettivo di mantenere e consolidare il peso e l’autorevolezza conquistati nel corso dell’ultimo decennio nelle decisioni del governo locale.

Il sistema clientelare si reggeva, inoltre, anche sui voti degli operatori ecologici. Alle ultime elezioni il sindaco uscente Giuseppe Nicosia aveva assicurato l’assunzione di 60 dipendenti dalla società subentrante nella gestione dei rifiuti.

Nel corso delle indagini è stata monitorata una riunione, sollecitata da Di Pietro, tra i fratelli Nicosia e i lavoratori dell’azienda di gestione dei rifiuti, finalizzata a sancire il sostegno elettorale di questi ultimi in favore dei Nicosia.

Nelle fasi antecedenti la competizione elettorale del 2016, sono stati registrati contatti tra i Nicosia e gli esponenti di vertice del clan stiddaro, Giombattista Puccio e Venerando Lauretta. In particolare, è stato accertato dalle indagini che Raffaele Giunta, anche lui candidato al consiglio comunale prima che uno scandalo mediatico gli imponesse il ritiro dalla competizione, chiamava Venerando richiedendogli la ricerca di voti per sé.

Lauretta, in risposta, aveva evidenziato di essere già impegnato a sostenere la coalizione appoggiata dai Nicosia. In cambio, aveva detto, gli era stato promesso dal sindaco uscente Nicosia, lo sgomberi di un edificio pubblico dove sarebbe potuto nascere un centro di assistenza per persone con handicap.

Il primo giugno del 2016 gli investigatori hanno assistito ad un altro incontro tra Fabio Nicosia e  Giombattista Puccio nella sede di una società di imballaggi in cartone. Il contatto fra i due è stato confermato successivamente anche da conversazioni telefoniche tra Di Pietro e Puccio. Quest’ultimo aveva dato la propria disponibilità al sostegno elettorale in cambio di benefici connessi allo svolgimento delle attività economiche gestite dal figlio nel settore della rimozione dei rifiuti.

Da ultimo, destinataria della misura interdittiva è Nadia Fiorellini, all’epoca dei fatti, assessore comunale a Vittoria. Nella sua qualità di pubblico ufficiale, deve rispondere di falso ideologico in atto pubblico avendo falsamente autenticato come apposte in sua presenza numerose firme per la presentazione della lista elettorale “nuove idee” in cui era candidato Fabio Nicosia, firme che di fatto erano state invee apposte dai coindagati Di Pietro e Giunta.

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