Messina: Palazzo dei Leoni in avanzo primario, ma rischia il dissesto

Il bilancio consuntivo della Città metropolitana di Messina è in attivo di oltre un milione e mezzo di euro. L’avanzo, però, frutto della gestione virtuosa dell’ex provincia, non è sufficiente a coprire il prelievo statale.

La città metropolitana ha approvato, con delibera di giunta, il rendiconto 2016. L’atto contabile certifica un avanzo primario di un milione e 548 mila euro circa, ciò significa che la gestione endogena del bilancio è sana grazie ad una conduzione dell’ente virtuosa, attraverso l’attuazione di un piano di riduzioni dei costi che hanno garantito all’ente la realizzazione delle proprie attività sul territorio.

Allo stato attuale palazzo dei Leoni funziona con una cifra che è circa di un terzo più bassa di quella a disposizione una decina di anni fa. Da una capacità di spesa di circa 90 milioni di euro si è passati ad un budget di circa 60 milioni di euro.

Nonostante l’attivo del bilancio consuntivo della città metropolitana di Messina al 31 dicembre 2016, la cifra risulta del tutto insufficiente a colmare il prelievo forzoso di 25 milioni di euro imposto dallo Stato. Una situazione paradossale se si pensa che l’ex provincia non ha mai fatto ricorso all’anticipazione di cassa perché l’Ente è finanziariamente sano e non è mai andato “in rosso”, cioè non ha mai fatto registrare alcuna scopertura bancaria.

Fino al dicembre del 2016 si è utilizzata l’eredità positiva degli anni precedenti per coprire le crescenti richieste dello Stato. Due sono gli elementi che quest’anno impongono una situazione di grave difficoltà economica. Da un lato l’esiguità dell’avanzo di cassa e dall’altro la crescita esponenziale delle richieste del governo centrale  (nel 2015 è stato effettuato un prelievo forzoso di 8 milioni e mezzo, nel 2016 la cifra è salita a 17 milioni mentre nel 2017 si arriverà a 25 milioni di euro più 3 milioni di sanzioni).

Alla luce della situazione attuale, qualora non dovessero intervenire mutamenti nella linea del Governo centrale la dichiarazione di dissesto dell’Ente sarà una decisione ineluttabile motivata esclusivamente dalla pressione insostenibile scaturita dal “prelievo forzoso”.
Al decreto sindacale di approvazione della proposta seguirà, entro pochi giorni, la delibera di definitiva approvazione da parte del Consiglio metropolitano, di competenza del Commissario straordinario Romano in questa fase di transizione.

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