Bronte (Ct): l’opposizione abbandona l’aula per protesta sul bilancio

Continua fra le polemiche il dibattito nel consiglio comunale di Bronte (Ct) sul bilancio. Il civico consesso era stato convocato dal presidente Antonino Galati per approvare il bilancio di precisione 2017-2019.

I consiglieri di opposizione, Carlo e Massimo Castiglione, Ernesto Di Francesco, Salvatore Calamucci, Antonio Leanza, Giuseppe Di Mulo, Angelica Prestianni e Maria De Luca  durante l’ultima seduta hanno abbandonato l’aula dopo aver presentato un documento.

I gruppi “Bronte 2.0” “Centristi per Bronte”, “Noi Bronte” e “Bronte viva”, – si legge nel testo – premesso di ritenere gli emendamenti trattati fondamentali per lo sviluppo del paese, in polemica con l’andamento dei lavori del presente Consiglio comunale e con l’irresponsabilità dimostrata per l’assenza quasi totalitaria dei consiglieri di maggioranza, nonché per la bocciatura degli emendamenti sopracitati (tutti in conto capitale), riteniamo opportuno non proseguire in data odierna ai lavori consiliari in attesa di riconvocarsi un nuovo Consiglio, previa conferenza dei capigruppo”.

I sopracitati consiglieri, infatti, affrontando la discussione sul bilancio, hanno presentato diversi emendamenti. Alcuni di questi sono stati ritirati su richiesta del capo area del Comune che ha presentato un maxi emendamento, ma altri, che riguardavano il trasporto urbano, la zona  artigianale, interventi a favori dei disabili, del mondo della scuola e dell’infanzia sono stati trattati e bocciati dal Consiglio comunale.

Per essere approvati, infatti, era necessario che gli emendamenti fossero votati favorevolmente da 11 consiglieri. E ad esprimere il si sono stati gli 8 consiglieri già citati cui si è aggiunto Gaetano Messina, mentre i consiglieri Ausilia Savoca, Antonino Galati, Antonio Petronaci, Rosario Liuzzo e Samanta Longhitano si sono astenuti.

“Non ci pare che la quasi totalità dei consiglieri di maggioranza fosse assente. – affermano i consiglieri Samanta Longhitano ed Antonio Petronaci – Se loro erano 9, noi all’inizio eravamo in 7. Poi abbiamo deciso di non partecipare al dibattito sul bilancio in dissenso verso un confronto urlato e strumentale. Ci siamo astenuti perché gli emendamenti, a nostro avviso, svuotavano capitoli importanti di fondi che neanche bastavano per realizzare quanto immaginato da chi li ha presentati”.

Eppure l’Assemblea all’inizio aveva approvato il Dup. Undici favorevoli, un contrario (il consigliere Valeria Franco) e 4 astenuti (Carlo e Massimo Castiglione, Antonio Leanza e Calamucci)

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