Il prossimo 14 settembre la scuola superiore di Tortorici aprirà i battenti. Lo ha stabilito il sindaco del centro nebroideo, Carmelo Rizzo Nervo, con un’ordinanza.
Eppure la scuola, sede staccata dell’Itet Giuseppe Tomasi di Lampedusa, secondo le disposizioni regionali dello scorso 14 agosto, è stata trasferita nella sede centrale di Sant’ Agata di Militello.
La città metropolitana di Messina,secondo la regione, non avrebbe inviato i documenti necessari affinché la scuola restasse a Tortorici alla luce della sospensiva del Tar a seguito di un ricorso presentato da alcuni genitori di alunni e anche in base alla disponibilità da parte della famiglia Paterniti, proprietaria dell’immobile che ospita la scuola, di concedere i locali per due anni a titolo gratuito, in attesa di trovare una sistemazione differente per la scuola.
Questa mattina il sindaco Rizzo Nervo insieme ai colleghi di Acquedolci, San Salvatore di Fitalia, Galati Mamertino e Castell’Umberto, insieme ad una cinquantina di cittadini, hanno partecipato ad un corteo partito dalla scuola e concluso nella centrale piazza Zumbo.
“Non capisco il perché di questa situazione – ha dichiarato il sindaco Rizzo Nervo – noi avevamo inviato i documenti relativi alla concessione dei locali a titolo gratuito per i prossimi due anni alla città metropolitana di Messina nei tempi stabiliti. Noi non ci fermeremo e continueremo la battaglia per la nostra scuola”.
Una vicenda, questa dell’Itet di Tortorici che dura da troppi anni e adesso assume aspetti surreali e, come ha detto Francesco Calanna dal palco, “non è più uno scontro istituzionale, ma sembra una questione personale”.
Intanto il sindaco di San Salvatore di Fitalia ha ricordato che è stato stanziato più di un milione di euro per il fondo aree interne per la scuola, nello specifico per l’istituto di Tortorici. Un altro tassello di questa intricata e strana diatriba che dura ormai da diversi anni.