Sicilia: caccia, per l’Ispra necessarie immediate limitazioni

L’ISPRA, istituto superiore protezione ricerca ambientale, ritiene che siano necessarie urgenti “limitazioni all’attività venatoria a causa della siccità e degli incendi”.

Il parere sulle condizioni meteoclimatiche e la caccia è inequivocabile. Le condizioni di caldo estremo che perdurano da mesi, caratterizzate “da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi», aggravate da una drammatica espansione degli incendi comportano «una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie”.

In Sicilia la caccia si aprirà sabato 2 settembre e, preoccupati per quella che si presenta come una vera e propria emergenza ecologica, Wwf, Legambiente e Lipu hanno diffidato il presidente della regione Crocetta, l’assessore all’agricoltura Cracolici e l’assessore all’ambiente Croce a disporre l’immediata sospensione del calendario venatorio, in particolare per quanto riguarda l’imminente preapertura dei giorni 2,3,6,9 e 10 settembre.

Già con una precedente diffida del 4 agosto le associazioni avevano chiesto “una complessiva revisione e riformulazione del calendario venatorio regionale in adeguamento e conformità con le previsioni sulla tutela della fauna selvatica, degli habitat naturali e sulla disciplina dell’attività venatoria contenute sia nel parere dell’ISPRA sia nelle linee-guida tecnico-scientifiche nazionali e comunitarie». Infatti già a giugno ISPRA aveva formulato un articolato parere preventivo, sul Calendario, esprimendo diverse e rilevanti osservazioni critiche di “non coerenza” e “non condivisibilità” delle scelte dell’Amministrazione regionale. In quella occasione, ad esempio, ISPRA aveva chiesto di diminuire le specie cacciabili e di aprire la caccia solo a partire dal 1° ottobre.

WWF, LEGAMBIENTE e LIPU ribadiscono la richiesta a Crocetta e Cracolici di risposte serie e adeguate alla drammatica situazione della fauna, ritenendo le prescrizioni richieste da ISPRA siano davvero il minimo che la Regione debba fare per garantire un basilare nucleo di salvaguardia della fauna selvatica. Gli animali sopravvissuti a siccità, calura e incendi hanno subìto un grave peggioramento delle condizioni fisiche “poiché risulta necessario un maggior dispendio energetico per raggiungere le fonti idriche, che si presentano ridotte e fortemente disperse. Ciò può condizionare negativamente il successo riproduttivo e aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, a causa di una maggior vulnerabilità a malattie e predazione» secondo ISPRA, che ritiene, quindi, necessario e opportuno che «vengano adottate a titolo precauzionale misure volte a limitare la pressione venatoria nel corso della stagione”.

Le associazioni, infine, ricordano che la Regione ha già chiesto lo stato di calamità per l’emergenza incendi e sta predisponendo gli atti per riconoscere la drammatica situazione di crisi idrica e siccità che stanno danneggiando l’agricoltura, le piante e gli animali d’allevamento: “chiunque dotato di buonsenso – dichiarano WWF, LEGAMBIENTE e LIPU – non può negare, quindi, che la caccia sia assolutamente incompatibile con l’attuale contesto ambientale, climatico e con la devastante stagione di incendi che ha già compromesso gravemente la stagione riproduttiva di tutte le specie, cacciabili e protette”.

 

Intanto il prossimo 15 settembre è prevista l’udienza in camera di consiglio del TAR Palermo che dovrà esprimersi sull’impugnativa del calendario venatorio promossa da WWF, LEGAMBIENTE e LIPU. Lo scorso 28 agosto il presidente del tribunale ha respinto la richiesta di decreto cautelare per l’urgente sospensione della “preapertura” della stagione di caccia. A settembre un diverso collegio di magistrati esaminerà le altre eccezioni sollevate dalle associazioni e la relativa richiesta di sospensiva del calendario.

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