Messina: dissesto Città metropolitana. Secondo la Cisl “un disastro per i lavoratori”

Il dissesto imminente della città metropolitana di Messina secondo la Funzione pubblica della Cisl sarebbe un “disastro per i lavoratori, un atto ingiustificato ed inopportuno”.

Il commissario straordinario, Filippo Romano, con un ulteriore atto di indirizzo ha proposto al sindaco metropolitano Accorinti di adottare un “apposito decreto di proposta di dissesto”. Per uno squilibrio finanziario di 25 milioni di euro che non consente di approvare il bilancio consuntivo ed il rendiconto di gestione per il 2016 e il bilancio di previsione 2017.

“Non comprendiamo ad oggi – scrive la Cisl – come non si è tenuto conto dei rilievi mossi negli anni dalla commissione regionale della Corte dei conti sui bilanci degli anni pregressi. Rilievi già in possesso dell’Ente e mai valutati concretamente”.

Eppure, risulterebbe che gli uffici lavorano alacremente per chiudere il consuntivo 2016 e predisporre gli atti per l’approvazione del previsionale 2017 che, ricordiamo, può essere approvato entro il prossimo 30 settembre.

La Cisl Funzinoe pubblica, con il suo segretario provinciale Calogero Emanuele e il segretario aziendale Giovanni Coledi, torna ad occuparsi del dissesto della città metropolitana ribadendo di non comprendere “la fretta del commissario che, a distanza di pochi giorni, emette un ulteriore atto di indirizzo, assistendo parallelamente all’ingiustificato silenzio dell’organismo deputato a valutare le condizioni economiche e finanziarie dell’Ente e cioè il sindaco metropolitano”.

Calogero Emanuele continua a sostenere che sarebbe opportuno coinvolgere i sindaci delle comunità locali con la convocazione di un tavolo di confronto per analizzare le soluzioni alternative al dissesto finanziario “tanto voluto dal commissario – sottolinea Emanuele – guarda caso nella fase di cessazione dall’incarico, in quanto nominato vice prefetto”.

Siamo convinti – continua – che il prelievo forzoso del governo nazionale e la riduzione dei contributi da parte della Regione sono le cause della dichiarata “incapacità finanziaria e funzionale” della Città Metropolitana, ma non è la dichiarazione di dissesto che risolve il problema. Il compito di trovare una soluzione spetta alla politica ed ai parlamentari nazionali e regionali che, invece di dare corretta applicazione alla legge nazionale di riforma, hanno perso solo tempo portando le ex Province al capolinea”.

Altro dato evidenziato dalla Cisl è quello che la Città Metropolitana di Messina non riesce a fare squadra con le altre realtà siciliane, prime tra tutte Palermo e Catania. “Il commissario e il sindaco di Messina hanno pensato e pensano solo a darsi visibilità, a fare parate, proclami, cittadinanze onorarie, premiazioni, rappresentanze, senza occuparsi realmente di affrontare le criticità e le possibili strategie per evitare il peggio”.

La dichiarazione di dissesto, a giudizio della Cisl, è da ritenersi un atto ingiustificato ed inopportuno. “Piuttosto vanno chiamati alla responsabilità la classe politica ed il Governo regionale che in questi anni ha solo “giocato” ma parallelamente è necessario coinvolgere Autorità Istituzionali di alto profilo, preposti a verifiche, vere e reali, della situazione finanziaria dell’Ente. Il dissesto – precisa Emanuele – rappresenterebbe un disastro con ricadute negative per il personale che, in applicazione della legge di riforma verrebbe calcolato sulla base dei servizi da erogare e delle disponibilità di bilancio e, invece, con il dissesto verrebbe calcolato sul rapporto dipendenti/popolazione (1/822 previsto dal DPCM) che in ragione delle 645 mila abitanti la Città Metropolitana potrebbe avere solo 784 dipendenti. A questo va assommata l’impossibilità a poter attingere a finanziamenti o poter realizzare e quelle opere previste dagli strumenti di programmazione, come Masterplan e Piano per il Sud”.

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