Patti: il “movimento città Patti” scrive al sindaco

Max Mannelli, presidente del movimento città viva Patti, in voce dello stesso, scrive al sindaco del centro del messinese in merito al problema degli incendi che si ripresenta ogni anno.

“Purtroppo dopo l’incendio di fine giugno di portata abissale, che ha interessato il vasto territorio comunale distruggendo centinaia di ettari di terra, un altro grave episodio è avvenuto l’11 agosto alla periferia del centro abitato di Patti lambendo, tra l’altro, anche il cimitero comunale. Questo ulteriore episodio a distanza di cosi poco tempo ci induce a formularLe delle richieste e ad avanzare delle proposte”.

Il movimento città Patti chiede al sindaco se sia stata richiesta la misurazione delle presenze di particelle inquinanti in atmosfera in seguito ai roghi del 30 giugno e dell’11 agosto. E, ancora, quali iniziative l’amministrazione intenda avviare per garantire la salute e una corretta e completa informazione ai cittadini.

“Relativamente alle conseguenze che gli incendi comportano, desideriamo sapere se ritenga opportuno adottare iniziative precauzionali, in particolare il divieto di consumo dei cibi prodotti nelle zone circostanti i terreni devastati dall’incendio. Riguardo il sottosuolo è stata disposta una verifica sulla possibilità di inquinamento delle falde?

Come a Lei noto La legge nazionale n. 353 del 2000 stabilisce che Regioni e Comuni debbano dotarsi di un catasto in cui registrare i terreni che sono stati attraversati dalle fiamme. Sulle aree colpite da incendio non possono essere realizzati edifici, strutture o infrastrutture civili, commerciali o industriali per 10 anni dal rogo. In caso di trasgressione, i Comuni sono obbligati a disporre la demolizione immediata delle opere a spese del responsabile. I fondi percorsi dal fuoco – così li chiama la normativa – non possono subire cambi di destinazione d’uso per 15 anni. 

Nei contratti di compravendita, affitto o cessione di terreni percorsi dal fuoco va richiamato questo vincolo, pena la nullità dell’atto. Sono vietate per 5 anni le attività di rimboschimento sostenute con risorse pubbliche e per 10 anni il pascolo e la caccia, per evitare che lo stesso rimboschimento diventi un business pagato dai cittadini.  Occorre quindi che si faccia parte attiva al più presto per evitare future speculazioni sui terreni attraversati dal fuoco ma soprattutto che si faccia una proficua e operosa attività di prevenzione”.

Infine, il movimento chiede di avviare una mirata azione di prevenzione, controllo, sensibilizzazione e denunciat, nonché attività di vigilanza e controllo.

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