Catania: fine settimana a castello Ursino con “un giornalista all’inferno”

Domani e domenica, 5 e 6 agosto, il castello Ursino di Cataina sarà lo scenario di “un giornalista all’inferno”, la storia di uno sfortunato e scomodo cronista. Un uomo alle prese con una missione impossibile: intervistare il diavolo.

L’appuntamento del fine settimana è organizzato dall’associazione socioculturale Terreforti. Si tratta di un collettivo artistico nato 10 anni fa a Librino per fare da ponte fra culture diverse, tra tradizione ed innovazione.

La commedia è opera dello scrittore e giornalista Santo Privitera. Un autore che conosce bene l’editoria e che la critica con sagacia e sapienza.

Non è la prima volta che Belzebù fa capolino nelle regie del fondatore di Terre forti, Alfio Guzzetta (si pensi al gustoso “Il processo a Mao Tse Tung”, di prossima riproposizione), come anche il tema di un certo giornalismo perverso (ancora vivi gli echi della sua coraggiosa versione de “L’intervista” del giornalista anarchico Octave Mirbeau).

“Marco è un giornalista scomodo – dichiara Alfio Guzzetta, fondatore di Terre Forti – per questo motivo il suo direttore, corrotto, vuole licenziarlo. Pensa di riuscirvi imponendogli un’intervista a Satana. Marco, sbigottito, si ubriaca e cade in un sonno profondo. Si ritrova improvvisamente nella buca infernale, al cospetto di Satana e del suo fido segretario Filocrate. Marco, ripresosi dallo smarrimento, ne approfitta per fare la sua intervista. Intanto fervono i preparativi per il milionesimo matrimonio di Satana.

L’ingresso in scena di Marika, la promessa e bella Satanessa, seguita dalla sua inseparabile damigella Alina, interrompe l’intervista. Tra lei e Marco sembra subito scoccare la scintilla dell’amore. Nel frattempo Satana è chiamato a giudicare le anime che scendono dalla terra. Marco e Marika restano soli e finiscono per dichiararsi reciprocamente innamorati.

L’azione continua tra festeggiamenti per l’imminente matrimonio, intervista e carrellata di anime, quando irrompe in scena il direttore del giornale per il quale Marco scrive. Scoppia il “finimondo”; si scatena…”l’inferno”. Come si concluderà la vicenda? Il detto recita “Tutto è bene quel che finisce bene”. Ma con il diavolo conviene fidarsi?

La vicenda narrata, nella messa in scena, assume una dimensione surreale e si sviluppa tra l’ironico e il grottesco. Serve innanzitutto per mettere in risalto, giocandovi piacevolmente, problemi che contagiano la nostra quotidianità. Senza fare moralismi, si “scherza” su tanti comportamenti che, spesso senza accorgercene, condizionano la nostra vita”.

Il tutto affidato ad un cast fresco e che rappresenta un indovinato mix di esperienza e nuove proposte. In scena vedremo Concetto Cefalà, Letizia Tatiana Di Mauro, Gaetano Gullo, Serena Guzzardi, Nino Patanè, Orazio Patanè, Francesca Privitera ed Enrico Smeraldo. Lo spettacolo è impreziosito dalle musiche originali di Giuseppe Benito Caruso. La direzione di scena è affidata alle esperte mani di Orazio Indelicato, con la regia, come detto, di Alfio Guzzetta.

L’appuntamento è al Castello Ursino di Catania domani, sabato 5 agosto alle 20.30 e domenica 6 agosto sempre alle 20.30, con biglietto di ingresso unico a €8 (ridotto €5 per studenti, over 65 e gruppi).

L’evento si inserisce nell’ambito del programma di manifestazioni “estate in città” promosso dal Comune di Catania.

 

 

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