Catania: Tomarchio, “riqualificare il PalaNesima”

Saccheggiato, vandalizzato e quasi del tutto spogliato di ogni attrezzatura o materiale che possa avere un qualsiasi tipo di valore al mercato nero. Si è presentato così questo enorme impianto sportivo che da troppo tempo è utilizzato dai ladri o dai vandali e non più dall’amministrazione comunale per organizzare manifestazioni sportive.

Qui il lavoro di recupero è enorme per un impianto di vent’anni che resta abbandonato al suo destino”. Così parla il presidente della commissione al Patrimonio Salvatore Tomarchio durante la seduta itinerante all’interno del PalaNesima.

Una struttura dove teppisti e criminali ci entrano ogni ora del giorno e della notte. “Un viavai incensante che ha provocato danni per centinaia di migliaia di euro– afferma il vice presidente della Commissione al Patrimonio Ersilia Saverino- atti criminali che ormai non impressionano più nessuno, nemmeno gli stessi abitanti della zona che con questo degrado sono rassegnati a conviverci”.

Cominciati i lavori nella seconda metà degli anni ’90 ed inaugurato ufficialmente nel 2004, il PalaNesima ha ospitato le universiadi del 1997 e i giochi militari sei anni dopo. Con gli oltre cinquemila posti a sedere, la struttura doveva accogliere eventi sportivi internazionali come i mondiali di scherma nel 2011 poi dirottati al Palaghiaccio del viale Kennedy. «Adesso è abitato dai piccioni e dai cani randagi che qui bivaccano a branchi. Senza custode, con l’impianto di videosorveglianza che non funziona e le telecamere prese a sassate vi si accede sopratutto nella zona nei pressi del campo di calcio- sottolinea il componente della commissione Carmelo Sofia-. Qui, tra le sterpaglie alte metri, che impediscono l’accesso a scale e porte, i vetri sfondati si contano a decine e resta sempre il nodo legato ai possibili roghi. E poi pannelli e finestre mandati in frantumi nel vano tentativo di entrare o per il solo gusto di fare danno.

L’amministrazione deve fare qualcosa, cominciando magari un’opera di vigilanza che permetta di salvare il tetto e alcune colonne in acciaio”.

Se si dovesse verificare un incendio- prosegue il consigliere comunale Giuseppe Catalano- non c’è nessuna possibilità di intervenire direttamente sul posto perché i mezzi di soccorso avrebbero grosse difficoltà a raggiungere le fiamme.

Oggi i costi per ristrutturare l’area sono enormi. Un conto salatissimo fatto di cabine elettriche sparite, tombini e caditoie rubati, materiale ferroso volatilizzato e… l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Un degrado che non risparmia nemmeno il campo di gioco interno e gli spalti vicini.

Qui, tra parquet sfregiato e muri deturpati dalle scritte vandaliche, si accatastano i tubi di gomma che servivano da protezione per i cavi di rame. Bonificata quasi del tutto l’intera struttura, adesso le mire dei ladri si concentrano sull’illuminazione del tetto e sulla sua copertura di ferro.

Da qui allora- è sempre Catalano a parlare- la proposta della commissione di coinvolgere gli imprenditori e chiunque abbia a cuore le sorti di questa struttura per creare a Nesima una cittadella dello sport che comprenda anche il campo di calcio e la piscina limitrofa”.

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