Sant’Agata di Militello (Me):  Cisl, “il direttore del distretto sanitario mente consapevolmente”

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Calogero Emanuele, segretario della Cisl di Messina in merito ai disservizi del distretto sanitario di Sant’Agata di Militello, nel messinese.

“Ci è voluto un mese per sentirci dire che le dichiarazioni del sindacato sui disservizi del Distretto Sanitario di Sant’Agata di Militello non rispondono a vero. Una smentita datata 12 giugno ma, stranamente, introitata al protocollo generale dell’Azienda solo in data 21 giugno. “Già! il protocollo è cartaceo”.

Per buona pace della dott.ssa Caranna il sindacato, prima di ogni cosa si accerta della veridicità dei fatti supportati dalla correttezza professionale del corrispondente della Gazzetta dl Sud che si è sempre preoccupato di fare le opportune verifiche.

Il 9 giugno era solo una delle tante giornate che nel Distretto si registrano situazioni di ingovernabilità, di personale e soprattutto disservizi in quanto “ci si deve preoccupare solo per negare o concedere ferie a seconda del dipendente interessato, organizzare il controllo delle visite fiscali, decidendo se disporla o non disporla, in spregio alla normativa che obbliga le Amministrazione alla fiscalizzazione dei pubblici dipendenti sin dal primo giorno di assenza.”

Poco importa se l’ambulatorio odontoiatrico di Sant’Agata di Militello è chiuso da oltre due anni per inidoneità dei locali, riversando l’utenza dell’intero distretto nell’unico ambulatorio di Tortorici, o l’allocazione del PPI (Punto di Primo Intervento) negli scantinati del Presidio Ospedaliero e nel mezzo del traffico veicolare di autovetture, ambulanze e pronti interventi o stravolgere la “mission” del PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) con spazi pensati ed attrezzati per essere adibiti ad ambulatori ma adibiti ad uffici amministrativi, per volere della direzione distrettuale, in parte in Via Catania e in parte in Via Medici, o come il “Consultorio allocato in Via Catania, in spregio alla normativa sulla privacy e la riservatezza e con personale in servizio in Via Medici”;

Il protocollo, per stessa ammissione della dott.ssa Caranna, viene chiuso alle 11,30, senza preoccuparsi se gli utenti vengono privati dal poter introitare documenti, il tutto in barba alla “normativa vigente dal 2000 che obbligava di adeguarsi ai sistemi di gestione informatica dei documenti entro il 12 agosto 2016 o la pubblicizzazione della Posta Elettronica Certificata anche questo obbligo di legge; “d’altro canto è meglio tenere il protocollo cartaceo”.

Lo stesso servizio Anagrafe Assistiti registra code e ritardi interminabili ed in diverse occasioni ci si è avvalsi delle strutture decentrate del territorio e, addirittura con personale non appartenente all’azienda, “per il gusto e il piacere di non utilizzare personale qualificato e presente ma impegnato a passeggiare nei corridoi”.

Non tocchiamo la parte che attiene alla mancanza di attrezzature e strumenti di lavoro è il caso dei PTE (Presidi Sanitari di Emergenza), mancata dotazione di camici, dispositivi di Protezione Individuale (DPI) che operatori e specialisti, per senso di attaccamento, professionalità  e responsabilità,  devono provvedere a proprie spese, ove si aggiunge la mancata installazione di condizionatori negli ambulatori decentrati del territorio depositati accuratamente negli scantinati.

Desta meraviglia come negli anni, pur avendo registrato inadempienze, disservizi, gestione poco oculata, non si è dato corso alla prevista rotazione dei dirigenti imposta da D.L. 190 del 2012 soprattutto ove esistono “vincoli soggettivi identificati nel rapporto di lavoro e vincoli oggettivi in merito alla particolare qualificazione tecnica e le competenze richieste per la funzione da svolgere, al fine di assicurare il buon andamento e la continuità dell’azione amministrativa”, “d’altro canto a differenza degli altri dirigenti di distretto dell’Azienda, la dott.ssa Caranna gode del beneficio di permanenza ultradecennale”.

La Direzione Generale deve assumere le necessarie determinazioni, con ispezioni e controlli, monitorando e acquisendo documentazione e atti, sull’andamento e sulla gestione della cosa pubblica perché parliamo di salute, di sanità, di assistenza, di anziani, di disabili, di fasce deboli che non meritano di essere maltrattati. Riteniamo che ci sono tutte le condizioni e da troppi anni, per  procedere, senza indugio, a sollevare dall’incarico la dott.ssa Caranna proprio perché a farne le spese potrebbe essere il Direttore Generale onerato del raggiungimento degli obiettivi che, per le inesatte informazioni fornite, addossandosi le responsabilità dei sotto ordinati, rischia di subire una valutazione negativa.

Naturalmente come Organizzazione Sindacale responsabile, non vogliamo essere tacciati di ”strumentalità” e siamo disponibili ad un confronto di tutte le parti in causa per provare e documentare gli accadimenti del Distretto Sanitario di Sant’Agata di Militello”.

Calogero Emanuele

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