Trapani: corruzione, arrestato “il re del mare” Morace e il candidato Fazio

È caos politico a Trapani per la prossime elezioni comunali dell’11 giugno. I candidati a sindaco sono cinque. Uno è il senatore di Forza Italia, Antonio D’Alì (Per la grande città), poi il deputato regionale del gruppo misto ed ex sindaco Mimmo Fazio (Lista per Fazio, Uniti per il futuro, Progetto per Trapani, Trapani tua, Io ci sono), Marcello Maltese (Movimento 5 stelle), Giuseppe Marascia (Città a misura d’uomo) e Piero Savona (Pd, Cittadini per Trapani, Trapani svegliati).

Oggi i carabinieri hanno arrestato il candidato Fazio, deputato regionale del gruppo misto ex Forza Italia. Ieri è stato notificato all’altro candidato, il senatore Antonino D’Alì, la richiesta della misura di obbligo di soggiorno a Trapani da parte della Dda palermitana.

Nei giorni scorsi il Tar aveva rigettato il ricorso avverso le delibere del consiglio comunale che dichiaravano Fazio decaduto “per incompatibilità” da consigliere e quindi in candidabile. Il Tar aveva rigettato il ricorso per difetto di giurisdizione, ritenendo competente il giudice ordinario. Sulla vicenda il tribunale di Trapani si era espresso favorevolmente a Fazio e dunque non c’erano ostacoli alla sua candidatura. D’Alì aveva annunciato che alla luce del provvedimento notificato aveva sospeso la campagna elettorale anche se non c’era il ritiro della candidatura.

Nell’ambito dell’inchiesta è stato fermato anche l’armatore Ettore Morace. Due rolex sarebbero stati regalati in cambio di un emendamento sponsorizzato dalla deputata. L’indagine dei carabinieri di Palermo e Trapani coinvolge pure il funzionario della regione, Giuseppe Montalto.

L’operazione è condotta dai carabinieri dei comandi provinciali di Palermo e Trapani, coordinati dal procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Luca Battinieri e Francesco Gualtieri.

Arresti domiciliari per Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e nuovamente candidato; Giuseppe Montalto, funzionario della Regione. In carcere, invece, l’armatore Ettore Morace. Indagata per corruzione anche la sottosegretaria e senatrice Simona Vicari. Avrebbe ricevuto un rolex in cambio di un emendamento che riduceva l’Iva sul trasporto marittimo.

È bufera dunque sulla campagna elettorale di Trapani dopo la richiesta di soggiorno obbligato per il candidato Tonino D’Alì, un provvedimento della magistratura colpisce anche l’altro candidato del centrodestra, l’avvocato Fazio, arrivato nel 2012 all’assemblea regionale siciliana con il Pdl, poi è passato al gruppo misto.

L’ex deputat Fabio Granata di Diventerà bellissia, chiede che venga sospeso il voto a Trapani per “garantire la partecipazione democratica ai cittadini: sospendere e rinviare le elezioni amminisrative” richiede.

Fra gli indagati, Montalto, segretario particolare dell’assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio, e in passato anche segretario dell’ex assessore Giovanni Pizzo, aveva un ruolo politico. Fra il 2015 e il 2016 sono state bandite le nuove gare sul trasporto marittimo che valevano 63 milioni di euro per le isole minori con aliscafi e 56 milioni di euro per la Siremar.

In entrambe le gare il ruolo chiave è stato svolto da Morace con Ustica Lines e poi in società con i Franza anche nella Siremar. Molte tensioni si erano registrate in merito a queste gare perché il dipartimento guidato da Fulvio Bellomo aveva rivisto i criteri riducendo gli importi. I Morace, padre e figlio, avevano all’epoca minacciato di bloccare gli aliscafi. All’Ars il loro difensore era il deputato ex sindaco di Trapani, Fazio.

Rapporti stretti fra loro anche per il Trapani Calcio. Inoltre, Fazio, che si era ricandidato alla carica di primo cittadino, aveva indicato la moglie di MOrace nella sua squadra. I Morace, oltre a guidare il Trapani sono con i Franza i “re del mare in Sicilia” con il quasi totale monopolio sui trasporti con le isole minori.

Adesso rischia problemi anche la società Liberty Lines (adesso si chiama così) che perde una guida a ridosso della stagione estiva. Solo qualche giorno fa la compagnia di navigazione aveva ricevuto un premo dal presidente Crocetta per “azienda di eccellenza”.

Il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, ha spiegato in conferenza stampa che “il gip rileva che Morace, al centro ddell’indagine, ha fatto della corruzione una modalità quasi ordinaria dei rapporti fra sé e i pubblici amministratori. A proposito di Fazio, il giudice parla di uno stabile asservimento a Morace”.

Per i suoi servigi il deputato avrebbe ottenuto dall’armatore assunzioni, biglietti per i tragetti e l’uso di una Mercedes. Morace sarebbe entrato in contatto anche con un esponente politico di rilievo nazionale che, attraverso un intermediario, si sarebbe speso per l’approvazione di un emendamento che doveva ridurre l’Iva sui trasporti marittimi dal 10% al 4%. Il favore a Morace fu fatto e nel Natale dell’anno scorso vennero regalati due Rolex, uno consegnato questa mattina nel corso delle perquisizioni.

L’indagine è partita dopo la segnalazione del caso da parte di un dirigente regionale, ha aggiunto in conferenza stampa il procuratore aggiunto Dino Petralia. “Le indagini sono state condotte in tempi record, appena dieci mesi. Ci siamo trovati di fronte ad una centrale della corruzione, con dei raggi anche in altri settori”.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi