Catania: espulso un tunisino pericoloso per la sicurezza

Era ritenuto pericoloso per la sicurezza nazionale il tunisino rintracciato ed espulso dagli agenti della Digos di Catania. si tratta di Sayed Yacoubi, tunisino con diversi alias, classe 1981.

L’uomo era partito da Belpasso nel catanese, nel pomeriggio del 30 aprile e stava cercando di lasciare frettolosamente il territorio nazionale per raggiungere una connazionale residente in Francia che si era già attivata per trasmettergli i fondi necessari per attraversare il confine clandestinamente.

Lo straniero, dopo gli accertamenti di rito, è stato accompagnato al cpr di Torino e il 12 maggio rimpatriato in Tunisia con volo aereo partito dall’aeroscalo di Fiumicino.

Il provvedimento di espulsione si è reso necessario in quanto Yacoubi, irregolare sul territorio nazionale, aveva intrattenuto frequenti rapporti con Amri Anis, non solo nel periodo in cui quest’ultimo viveva in provincia di Catania, ma anche quando il terrorista si era spostato a Latina e nella capitale da dove era poi partito per la Germania.

Yacoubi, tra l’altro, aveva fornito una scheda telefonica ad Anis Amri quando il connazionale era stato dimesso dal cie di Caltanissetta e tramite la quale aveva intrattenuto frequenti rapporti. Tra i contatti emersi durante la permanenza dello Yacoubi a Paternò-Belpasso, vi è anche quello con un altro tunisino, attualmente domiciliato a Berlino, anche lui amico di Amri, indicato, nell’ambito dello stesso contesto investigativo, come elemento attestato su posizioni integraliste, tanto che la sua abitazione era già stata perquisita dalla Digos di Catania lo scorso 3 gennaio.

Yacoubi era entrato in contatto anche con il connazionale Ben Brahim tarak residente a Ragusa, espulso dal territorio nazionale nel luglio 2015 sia per i diversi precedenti penali in materia di stupefacenti, sia perché durante la perquisizione nel suo domicilio è stato trovato un manoscritto contenente versi estrapolati dal Corano inneggianti all’ortodossia islamica, senza considerare che anche lui era entrato in contatto con Amri durante la permanenza al Cie di Caltanissetta dove avevano stretto amicizia.

Yacoubi, prima di allontanarsi il 30 aprile in compagnia di una connazionale risultata estranea alle indagini, viveva in un piccolo casolare nell’entroterra di Belpasso, svolgendo saltuari lavori agricoli nelle campagne, mantenendo una condotta molto riservata e utilizzando le diverse applicazioni di messaggistica con traffico dati, per eludere eventuali attività investigative delle forze dell’ordine.

La mattina del 2 maggio agenti della Digos di Catania hanno effettuato una perquisizione nel domicilio di Belpasso acquisendo documentazione cartacea che è adesso al vaglio degli inquirenti della Questura per la prosecuzione  delle indagini.

Gli investigatori evidenziano come Yacoubi fino al giorno precedente alla cattura, parlava di lavori a lui commissionati, probabilmente in merito alla notizia appresa dallo straniero del recente rimpatrio, sempre a seguito di indagini della Digos di Catania, dell’egiziano Ashraf Mohaed Gamaleldin Mohamed Aly Omar, come noto anche lui in contatto con l’attentatore di Berlino e, indirettamente, anche con lo stesso Yacoubi.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi