Catania: due libici in manette per favoreggiamento dell’immigrazione

Due cittadini libici sono stati arrestati da guardia di finanza a polizia di Stato di Catania per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Le manette sono scattate ai polsi di Abouzid Nouredine Alhadi, 21 anni e Hurun Gafar, 24 anni. Alhadi, inoltre, deve rispondere anche di omicidio volontario aggravato ai danni del migrante Kellie Osman, raggiunto da arma da fuoco. il delitto è stato commesso in concorso con altri soggetti non ancora identificati.

Alle 07.30 circa dello scorso 6 maggio al porto di Catania è giunta la nave Phoenix dell’ong Moas con a bordo 394 migranti di varie nazionalità ed un cadavere di sesso maschile.

Nella tarda serata del 6 maggio, le fiamme gialle e gli agenti della polizia di Stato, grazie alle immagini filmate da un velivolo di supporto alla motonave Phoenix e grazie alle dichiarazioni rese da diversi migranti, hanno individuato i due arrestati quali componenti di un gruppo di trafficanti libici. I fermati avevano fatto imbarcare i migranti su tre distinti natanti e ne avevano accompagnato la traversata a bordo di imbarcazioni in vetroresina e, mentre gli altri trafficanti facevano rientro verso le coste libiche, Alhadi e Gafar salivano il primo su un’imbarcazione in legno e il secondo sul gommone confondendosi tra i migranti, successivamente soccorsi dalla nave Phoenix.

Secondo le dichiarazioni rese da diversi testimoni, alcuni trafficanti libici che navigavano a bordo di un’imbarcazione in vetroresina, sulla quale vi era anche Alhadi, durante la traversata, dopo aver affiancato il gommone, avevano ordinato ai migranti in lingua araba di togliere i cappellini che indossavano e di rimanere seduti. Pochi istanti dopo i migranti hanno sentito un colpo d’arma da fuoco esploso da un libico non identificato che aveva ucciso uno dei migranti.

 Il cadavere è stato identificato dal fratello di 21 anni della Sierra Leone, Kellie Osman. Dopo le formalità di rito i fermati sono stati associati nel carcere di Catania piazza Lanza dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Ieri il gip del tribunale di Catania, accogliendo pienamente la richiesta avanzata dalla procura di Catania, ha convalidato il fermo, applicando per entrambi la custodia in carcere.

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