Catania: aiutare i migranti che chiedono l’elemosina agli incroci

Il presidente della commissione viabilità al comune di Catania, Carmelo Sofia, interviene sui migranti che chiedono l’elemosina agli incroci. “Catania – scrive – vive un’emergenza sociale ed umanitaria che non ha precedenti.

Gli sbarchi al porto si susseguono ad una velocità impressionante e l’ amministrazione comunale, le istituzioni politiche e sociali, la Croce Rossa, le forze dell’ordine e i volontari delle organizzazioni internazionali compiono sforzi enormi per dare accoglienza a poveri disperati in fuga da fame e guerre. Il rischio che queste persone possano finire nel mirino della criminalità organizzata è evidente.

Oltre allo spaccio di droga, soprattutto nel quartiere di San Berillo Nuovo, a destare preoccupazione è la presenza di molti ragazzi extracomunitari che chiedono l’elemosina o un aiuto davanti ai negozi, ai semafori o addirittura tra le auto incolonnate al Tondo Gioeni. In qualità di consigliere comunale il sottoscritto Carmelo Sofia ha raccolto le testimonianze dei cittadini preoccupati per quello che si sta verificando nelle strade di Catania.

Molti catanesi offrono qualche spicciolo a questi ragazzi ma la domanda che bisogna porsi è se questo denaro finisce nelle loro tasche oppure in quelle di qualche personaggio o organizzazione senza scrupoli che lucra sulla loro disperazione. Qualche extracomunitario, come in piazza Mancini Battaglia, fa pure il posteggiatore abusivo ma in via Renato Imbriani, piazza Europa, viale Rapisardi, via Etnea, via D’Annunzio, viale Fleming e molte altre strade cittadine si aspetta agli incroci che il semaforo diventi rosso per passare da un’auto all’altra e, con il sorriso sulle labbra, chiedere una piccola offerta in denaro.

Questa situazione non può passare inosservata sopratutto se consideriamo che,in alcune zone, questi ragazzi hanno spodestato i lavavetri o i rom. Da qui la richiesta che il sottoscritto fa al Sindaco Bianco, sempre attento a questo genere di tematiche, per far intervenire i servizi sociali, le forze dell’ordine e le organizzazioni umanitarie affinchè si faccia piena luce sulla questione, si possa dare un aiuto tempestivo per scongiurare un’eventuale guerra tra poveri e capire cosa succede intorno al continuo viavai dai centri e dalle strutture di accoglienza. Una tematica che potrebbe riguardare anche i minori.

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