Catania: “sento le voci che mi dicono che vi debbo ammazzare”, operaio in manette

sento le voci che mi dicono che vi debbo ammazzare”. Così diceva un operaio di Catania riferendosi alla moglie e al figlio. Quella frase rivolta una mattina del dicembre scorso alla moglie, ha convinto la donna a rivolgersi immediatamente all’Autorità giudiziaria per denunciare il coniuge.

I carabinieri della tenenza catanese di Mascalucia sono stati delegati dal pm ad indagare sulla denuncia. I militari dell’Arma hanno ricostruito una sorta di via crucis costellata da anni di vessazioni e ogni tipo di umiliazioni, sfociate addirittura in costrizioni di natura sessuale.

La vittima ha raccontato agli investigatori di aver avuto sempre il timore di denunciare il marito violento per proteggere la figlioletta che, in molti casi, ha dovuto assistere ai maltrattamenti, ma di aver trovato la forza di farlo perché era terrorizzata da quella maledetta frase che faceva presagire un reale rischio per l’incolumità della bambina.

Il quadro probatorio raffigurato dai carabinieri, recepito in toto dal magistrato inquirente, è stato oggetto di proposta al gip del tribunale di Catania che ha ordinato l’arresto del 43enne, avvenuto ieri mattina a cura dei militari di Mascalucia che, assolte le formalità di rito, lo hanno ristretto agli arresti domiciliari. Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale i reati contestati dalla procura all’uomo.

Maria Chiara Ferraù

 

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