Richiesta risarcimento danni per esposizione all’amianto: ecco i tempi da rispettare

Ormai sempre più spesso capita di sentire al telegiornale oppure leggere sui vari siti web notizie di cronaca che vedono protagonisti cittadini vittime dell’amianto.

Quando si parla di amianto si fa nello specifico riferimento ad un insieme di minerali del gruppo dei silicati, un materiale fibroso che però con il tempo si sfalda in fibre molto piccole e volatili; queste, sono considerate molto pericolose per la salute dell’uomo, in quanto proprio l’esposizione all’amianto e la respirazione di polveri che lo contengono, possono causare nell’uomo infezioni alle vie respiratorie e tumori alla laringe e ai polmoni.

Si tratta di un problema molto complesso e soprattutto ampiamente dibattuto e oggetto di numerosi casi giudiziari. In passato, in campo edile ma non solo, erano in molti ad utilizzare tra i vari materiali anche l’amianto, in quanto tra le varie caratteristiche che lo caratterizzano ci sono la capacità di isolamento e quella di resistere al fuoco e al calore ma, nel corso degli anni, dopo essere stata appurata la sua nocività l’uso di amianto è stato severamente vietato in diversi Paesi tra i quali anche l’Italia. Ciò nonostante, è in continua crescita il numero di ammalati e di vittime.

Proprio coloro i quali contraggono delle malattie a causa dell’amianto, chi per lavoro o altri motivi è stato esposto all’amianto come ad esempio operai, marittimi e ferrovieri e poi ancora chi ha subito un danno morale a causa di esposizione all’amianto, a prescindere da una lesione effettiva dell’integrità psicofisica, ecco che ha diritto a richiedere un risarcimento danni. Va specificato che esistono dei tempi da rispettare per poter effettuare appunto tale richiesta di risarcimento, che varia però a seconda del caso.

Nello specifico, in caso di  richiesta danni per esposizione lavorativa all’amianto  il termine di prescrizione è quello dell’illecito contrattuale e quindi di 10 anni dalla presa coscienza del nesso tra il danno subito e il contatto con l’amianto, mentre invece nel caso in cui la richiesta danni per esposizione all’amianto è extra-lavorativa va richiesta prima del termine di prescrizione che è di 5 anni dal verificarsi dell’evento lesivo. Rientrano in quest’ultima categoria tutti quei casi in cui ad effettuare la richiesta sono i parenti del lavoratore che hanno subito delle gravi conseguenze per esposizione all’amianto e che, quindi, a loro volta, hanno subito dei danni. Per richiedere un risarcimento per esposizione all’amianto è opportuno affidarsi a legali competenti in materia o società specializzate che, grazie alle loro capacità giuridiche, garantiranno un congruo risarcimento.

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