Comiso (Rg): rissa aggravata, 5 tunisini in manette

Agenti della polizia di Stato di Comiso, centro in provincia di Ragusa, hanno arrestato 5 tunisini responsabili di una rissa aggravata. I fatti si sono verificati intorno alle 22.00 di ieri sera in piazza Maiorana.

Sul posto sono giunti gli agenti di una volante e una pattuglia di vigilanza aeroportuale in ausilio dei colleghi. Qui hanno trovato un nutrito gruppo di uomini che stava litigando. Inoltre hanno notato anche che il gruppo di extracomunitari, almeno 10 persone, si stava separando per allontanarsi velocemente dal posto. Cinque di loro hanno tentato di salire su un’auto bloccata poi dalla volante, mentre gli altri cinque sono riusciti a scappare.

Con l’ausilio della seconda pattuglia inviata, gli occupanti dell’auto sono stati bloccati, controllati e condotti in commissariato. Lì, dagli accertamenti effettuati e con il supporto e la visione delle telecamere a circuito chiuso della città, si è appurato che tra i due gruppi di extracomunitari era scoppiata una rissa terminata solo qualche istante prima dell’arrivo degli agenti.

 Gli stranieri fermati sono stati identificati. Si tratta di Idriss Mansour, tunisino 30enne residente a Santa Croce Camerina, regolare sul territorio nazionale; Anis Hay Ahmed, anche lui tunisino residente a Santa Croce Camerina, 34 anni; Moez Salah, tunisino 29enne residente a Vittoria, sprovvisto di documenti di identificazione; Aymen Hagri, 28 anni, senza fissa dimora, anche lui senza documenti d’identità e Makrem Hamza, anche lui tunisino come gli altri fermati, 26enne senza fissa dimora e senza documenti.

Per tutti è scattato l’arresto con l’accusa di rissa aggravata. Uno degli arrestati aveva un grosso taglio sotto l’ascella. Una ferita prodotta da una bottiglia di vetro e che è stata medicata al pronto soccorso di Comiso con sette punti di sutura.

Dei cinque stranieri identificati, solo uno risultava in regola con il permesso di soggiorno per stranieri, mentre gli altri quattro erano tutti irregolari sul territorio ed uno di essi aveva addirittura presentato documenti falsi a Roma per il rilascio del permesso. Per tutti è stato chiesto il nulla osta all’espulsione dal territorio nazionale per il quale si provvederà non appena verranno scarcerati.

Maria Chiara Ferraù

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